L’Unione Europea ha deciso di colpire duro: Malta finisce ufficialmente nel mirino di Bruxelles per le sue pratiche venatorie! La Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione contro il governo maltese, accusandolo di aver aggirato una sentenza della Corte di Giustizia UE che vietava il trappolaggio dei fringuelli selvatici. Ma i cacciatori non ci stanno: la Federazione Europea per la Caccia (FACE) insorge e denuncia un “attacco sproporzionato alle comunità rurali”
che praticano queste attività da generazioni. È guerra aperta tra Bruxelles e i difensori della caccia tradizionale?
Il caso è esploso dopo che la Commissione ha inviato a Malta una lettera di notifica formale per “mancata conformità alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 19 settembre 2024”. In quella storica decisione, la Corte aveva stabilito che il permesso concesso da Malta ai cacciatori di catturare sette specie di fringuelli violava la Direttiva Uccelli dell’UE. Il governo maltese, tuttavia, si era difeso sostenendo che la cattura fosse destinata a “scopi scientifici”, applicando una deroga alla direttiva. Ma la Commissione Europea non ci è cascata: secondo Bruxelles, Malta ha semplicemente reintrodotto la stessa norma bocciata dalla Corte, rendendo la nuova deroga “praticamente identica”
a quella già dichiarata illegale.
“UN ATTACCO DIRETTO ALLA CULTURA RURALE!” – LA RABBIA DEI CACCIATORI
La reazione della Federazione Europea per la Caccia (FACE) non si è fatta attendere. L’organizzazione ha attaccato duramente la Commissione, accusandola di un’altra “interferenza pesante e sproporzionata”
che finisce per penalizzare le comunità rurali senza alcuna reale giustificazione ambientale.
Secondo FACE, la caccia regionale è un tassello fondamentale del patrimonio culturale europeo ed è sempre stata regolata nel rispetto della Direttiva Uccelli. Il trappolaggio degli uccelli, dicono, è praticato in modo “selettivo, con un numero limitato di catture e sotto stretto controllo”
, senza alcun impatto significativo sulla biodiversità.
L’UE apre una procedura d’infrazione contro Malta per il suo progetto di ricerca sul trappolaggio dei fringuelli, nonostante sia stato modificato per rispettare una precedente sentenza della Corte ha dichiarato FACE. Nel frattempo, la Francia viene deferita alla Corte per la caccia tradizionale al piccione selvatico.
Laurens Hoedemaker, presidente di FACE, ha rincarato la dose, parlando di “un caso lampante di eccesso normativo”. A suo dire, la Commissione ha adottato un’interpretazione “estrema e intransigente” della Direttiva Uccelli, senza riconoscere il valore culturale di queste tradizioni.
“NON DISTRUGGIAMO LA NATURA, DIFENDIAMO LA NOSTRA IDENTITÀ!”
I cacciatori non vogliono essere dipinti come nemici dell’ambiente. Per FACE, il vero problema non è la caccia, ma l’atteggiamento delle istituzioni europee, che ignorano la storia e le tradizioni delle comunità locali. “I metodi di caccia tradizionali fanno parte dell’identità rurale europea e non rappresentano alcuna minaccia per la fauna selvatica”
, sostiene l’organizzazione.
E ora, la battaglia si sposta sul piano politico: FACE ha esortato la Commissione Europea a “rivedere la propria posizione” e ad adottare un approccio più “ragionevole”, evitando di “criminalizzare chi, per generazioni, ha praticato queste attività con responsabilità”
.
Secondo i cacciatori, il rischio più grande è che queste decisioni finiscano per distruggere proprio quelle comunità che, per secoli, hanno vissuto in armonia con la natura. “Le comunità rurali e i cacciatori d’Europa meritano rispetto e riconoscimento per il loro contributo alla conservazione, non minacce legali che ignorano la realtà locale”
, ha concluso FACE.
Foto: BirdLife Malta