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Malta

Malta firma la Convenzione di Lubiana-L’Aia sul perseguimento dei crimini di guerra e del genocidio

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I rappresentanti dei governi che hanno firmato la convenzione all’Aia. Foto: DOI

Malta ha firmato la Convenzione di Lubiana-L’Aia, diventando uno dei primi Paesi al mondo a sottoscrivere questo testo storico.

La Convenzione mira ad ampliare la cooperazione internazionale nelle indagini e nei procedimenti giudiziari per crimini di guerra, genocidio, crimini contro l’umanità e altri crimini internazionali.

Prevede una cooperazione penale e giudiziaria più diretta e approfondita nel perseguire tali crimini, compresa l’assistenza legale reciproca, l’estradizione di persone condannate e la facilitazione delle indagini su tali crimini.

La convenzione prevede anche una particolare attenzione ai diritti delle vittime di tali crimini.

Quasi 80 Paesi hanno approvato il testo della Convenzione quando è stato finalizzato lo scorso maggio e 34 Paesi, tra cui Malta, l’hanno firmata durante una cerimonia tenutasi all’Aia tra mercoledì e giovedì. Si prevede che gli altri Paesi seguiranno l’esempio in un secondo momento.

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I parlamenti nazionali devono ratificare la convenzione prima che possa essere considerata legalmente vincolante per i firmatari.

La convenzione, che è indipendente dalle strutture delle Nazioni Unite, cerca di integrare il Trattato di Roma che ha istituito la Corte penale internazionale. I negoziati per la sua stesura sono iniziati nel 2011 su iniziativa di Argentina, Belgio, Mongolia, Paesi Bassi, Senegal e Slovenia.

Il Ministro della Giustizia Jonathan Attard, che ha firmato la convenzione a nome di Malta, ha dichiarato che si tratta di un passo importante per assicurare giustizia alle vittime di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

“I conflitti a cui il mondo sta assistendo in questo momento sottolineano la necessità di rafforzare il diritto internazionale attraverso iniziative di questo tipo, che forniscono nuovi strumenti per aiutare a garantire la giustizia e il rispetto dei diritti umani”, ha dichiarato il ministro.

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