Un colpo di scena al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: Malta si fa portavoce di una risoluzione rivoluzionaria che punta a proteggere i bambini nei più sanguinosi scenari di guerra. L’approvazione, ottenuta venerdì con il sostegno di oltre 100 Stati membri, è stata salutata come “un passo cruciale verso il rafforzamento degli sforzi globali per proteggere i bambini colpiti dai conflitti armati”
, secondo il Ministero degli Affari Esteri di Malta.
Ma cosa rende questa risoluzione così straordinaria? Il documento spinge per un cambio di passo nella gestione della protezione dei bambini, trasferendo responsabilità vitali ai team locali delle Nazioni Unite e valorizzando “il ruolo cruciale”
degli esperti di protezione nelle missioni internazionali. Inoltre, pone l’accento su un approccio che tiene conto delle specificità di genere, riconoscendo le esigenze particolari dei bambini coinvolti nei conflitti.
Il Ministro degli Esteri Ian Borg non ha esitato a sottolineare l’importanza di questo risultato: “La leadership di Malta… riflette il nostro impegno affinché la protezione dei bambini rimanga una priorità negli sforzi di pace e risoluzione dei conflitti”
. Parole che trasmettono una forte determinazione e una chiara visione di futuro.
Malta non è nuova a iniziative di questa portata. Durante i due anni in cui ha presieduto il Gruppo di Lavoro del Consiglio di Sicurezza sui Bambini e i Conflitti Armati, ha guidato missioni in Nigeria e Colombia, negoziando ben 11 dossier specifici su questa tematica.
E non è tutto. Solo pochi mesi fa, Malta ha ottenuto l’approvazione di una risoluzione sulla guerra tra Israele e Hamas, una decisione che ha rotto un impasse durato a lungo nel Consiglio di Sicurezza. Tuttavia, non senza polemiche: mentre Israele ha definito il documento “disconnesso dalla realtà”, i palestinesi lo hanno giudicato “insufficiente”
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Foto: CHARLY TRIBALLEAU / AFP