Il divieto di indossare il velo nelle scuole egiziane, annunciato dal governo questa settimana, ha scatenato un dibattito sui social media martedì, con critiche che lo definiscono “tirannico”.
La decisione del ministero dell’Istruzione, annunciata lunedì dal quotidiano statale Akhbar al-Youm, si applica sia alle scuole statali che a quelle indipendenti.
Vieta il niqab, un indumento nero avvolgente che lascia visibili solo gli occhi e che viene indossato da una piccola minoranza di donne egiziane. La decisione lascia facoltativo l’hijab, il velo indossato da un numero molto maggiore di donne.

L’hijab è facoltativo, a discrezione della studentessa, senza coercizione da parte del tutore legale. Foto: Shutterstock
La scelta deve essere fatta in base ai “desideri dell’allieva, senza pressioni o coercizioni da parte di nessuno, eccetto il suo tutore legale, che deve essere informato della scelta”, si legge nel decreto.
I critici si sono riversati sui social media per criticare la mossa, accusando il governo di intromettersi in questioni private.
“La gente è arrabbiata perché il governo non ha fornito alcuna giustificazione. È una decisione tirannica che interferisce con la vita privata delle persone”, ha scritto un utente di nome Mohammed su X, precedentemente noto come Twitter.
I sostenitori hanno replicato che solo una minoranza estremista sarebbe stata colpita.
nessuno è arrabbiato, tranne i sostenitori dei Talebani e del gruppo “Stato Islamico””, ha scritto un utente che si fa chiamare “al-Masri” (l’egiziano).
Il conduttore di talk show Ahmed Moussa, fervente sostenitore dell’amministrazione anti-islamista del presidente Abdel Fattah al-Sisi, ha salutato un “primo passo significativo verso la distruzione dell’estremismo e la correzione di un sistema educativo che era diventato il ritrovo dei gruppi terroristici dei Fratelli Musulmani”.
Sisi era ancora capo dell’esercito quando nel 2013 ha rovesciato il presidente islamista Mohamed Morsi, leader dei Fratelli Musulmani, eletto democraticamente. Da allora il gruppo è stato dichiarato fuorilegge come “organizzazione terroristica”, con centinaia di suoi membri uccisi e decine di migliaia messi in prigione.
Altri post hanno messo in discussione le priorità del governo.
“È colpa del niqab se le classi sono sovraffollate, i mobili vecchi e le difficoltà degli insegnanti?”, si chiedeva un post.
Nel 2015, l’Università del Cairo ha vietato ai suoi insegnanti di indossare il niqab, decisione confermata da un tribunale amministrativo nel 2020.