Oggi un giudice belga ha deciso di rilasciare l’europarlamentare greca Eva Kaili, accusata di corruzione nell’ambito dell’inchiesta Qatargate,
dalla custodia cautelare agli arresti domiciliari in attesa del processo.
“È agli arresti domiciliari in Belgio e sottoposta a sorveglianza elettronica. Il giudice istruttore ha appena preso la decisione”, ha dichiarato all’AFP
Antoon Schotsaert, un magistrato dell’ufficio del procuratore federale belga.
Kaili, che è diventata il volto pubblico di uno scandalo che ha scosso il Parlamento europeo, era l’ultima sospettata ancora in custodia cautelare, quattro mesi dopo il suo arresto l’anno scorso.
La 44enne ex-giornalista, già vicepresidente del parlamento in rappresentanza del blocco di centro-sinistra, ha proclamato la sua innocenza per tutta la durata delle indagini.
Altri quattro accusati, tra cui il suo compagno e il padre di sua figlia di due anni Francesco Giorgi, erano stati rilasciati in precedenza con un localizzatore elettronico.
Secondo l’ufficio del procuratore, Kaili, originaria della città greca settentrionale di Salonicco, potrà risiedere al suo indirizzo belga mentre le indagini proseguono.
Kaili è stata inizialmente arrestata il 9 dicembre dello scorso anno, quando la polizia belga ha fatto irruzione in una serie di indirizzi legati a personaggi politici della regione di Bruxelles e ha sequestrato più di 1,5 milioni di euro in contanti.
Gli inquirenti sostengono che un ex eurodeputato, Pier Antonio Panzeri, gestisse una rete di eurodeputati, leader di ONG e sindacalisti disposti ad accettare tangenti per promuovere gli interessi di Qatar e Marocco
.
Entrambi i governi negano strenuamente qualsiasi illecito, ma l’avvocato di Panzeri ha dichiarato che sta collaborando pienamente con le indagini nella speranza di negoziare una sentenza più leggera.
Le confessioni di Panzeri hanno portato all’arresto, a febbraio, del deputato socialista belga Marc Tarabella, al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari ieri.