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“Staremo dalla parte di Joseph, non ha fatto nulla di male”: dichiarano i sostenitori del PL

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I cittadini sono arrabbiati per la tempistica dell’inchiesta. Immagini tratte dal video di Jonathan Borg

I sostenitori del partito laburista, presenti alla manifestazione della giornata dei lavoratori di mercoledì, sono certi che Joseph Muscat sia innocente e che l’inchiesta sugli ospedali sia solo uno stratagemma per colpirlo.

“L’odio che c’è per Joseph Muscat e Robert Abela è incredibile”, ha dichiarato il sostenitore Dominic Bonett a Times of Malta in un vox pop, poco prima che il primo ministro salisse sul palco dell’evento a La Valletta.

“Si vergognino. Malta non potrebbe essere meglio di così. Chiedete alle famiglie e ve lo diranno. Qualunque cosa faranno, noi saremo al fianco di Joseph. Lunga vita ai laburisti (Viva l-Labour)“.

Un altro sostenitore, Joe Demicoli, si è dichiarato per nulla preoccupato di un’azione penale nei confronti di Muscat, perché non ha fatto nulla di male.

“Certo, ha fatto molte cose, ma solo buone”, ha detto.

Rabbia per la tempistica

La gente si è arrabbiata soprattutto per la tempistica dell’indagine.

In primo luogo, il magistrato ha impiegato troppo tempo prima di concludere la procedura e poi l’ha interrotta proprio prima delle elezioni, hanno sostenuto in molti, riprendendo una narrazione che è stata portata avanti dal PL.

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Ai sostenitori è stato chiesto di replicare alla notizia della conclusione, la scorsa settimana, di un’inchiesta giudiziaria riguardante la questione degli ospedali, che potrebbe portare a un’incriminazione penale di Muscat.

Muscat ha già dichiarato di non avere “alcun dubbio”, e che dovrà affrontare le accuse penali del caso.

“Secondo me [il magistrato] è di parte, e ha agito per ostacolare i laburisti nella conquista del quarto seggio di europarlamentare”, ha detto Joseph Azzopardi.

“Perché non l’ha rimandato almeno a dopo le elezioni, in modo che non fosse così dannoso per il PL?”.

Ha riconosciuto che Muscat, o qualcuno del governo, potrebbe aver violato la legge in qualche modo e ha detto che se questo fosse il caso, saranno ritenuti colpevoli. Ma non è giusto che i media e il PN gettino un’ombra su Muscat e lo presentino come un uomo corrotto.

Il tribunale è diventato un club del PN

Un altro uomo, anch’egli di nome Joseph Azzopardi, sostiene che il tribunale potrebbe benissimo avere lo stemma del PN sulla porta d’ingresso.

“Vedi quelle colonne lì?”, ha detto, indicando il palazzo di giustizia a pochi metri di distanza.

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“Dovrebbero attaccarci il distintivo del PN perché è diventato il loro club. I dirigenti del PN sono al verde, non hanno nemmeno i soldi per pagare le bollette dell’elettricità, così hanno trovato un altro club che si chiama ‘tribunale’. È tutto corrotto”.

Joan Micallef è preoccupata che Muscat venga arrestato perché sarebbe un’ingiustizia nei suoi confronti, sarebbe tragico assistere a tutto il bene che ha portato al Paese oscurato dalle bugie.

Quello che conta è ciò che si ha in tasca

Tony Briffa, 77 anni, non è nemmeno interesso se Muscat ha abbia qualcosa di sbagliato o meno. Per lui conta solo quello che ha in tasca.

“Sono nato in una famiglia povera e ora ho una pensione di 1.200 euro. Quando mai abbiamo visto tutti quei soldi?! E vi aspettate che voti per i nazionalisti? Qualunque cosa dicano, è qui che conta”, ha detto, schiaffeggiando la tasca dei pantaloni.

“Non mi interessa. Mi interessa solo quello che ho in tasca”.

Carmel Micallef parla di Muscat come si parla di Gesù.

“Cosa ha fatto di male quest’uomo? Ha sempre dato da mangiare agli affamati e provveduto a chi aveva sete”, ha dichiarato.

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“Ci ha dato dignità. Perché vogliono perseguirlo? Non è colpevole di nulla e queste sono tutte bugie inventate”.