Una sentenza che fa tremare le fondamenta: lo Stato dovrà pagare €150,864.13 alla famiglia Seychell, proprietaria di un immobile a Lija utilizzato come club dal Partito Laburista dagli anni ’60. Un risarcimento che colpisce al cuore la questione degli affitti congelati e lascia il Partito Laburista fuori dai giochi finanziari. A deciderlo è stato il giudice Lawrence Mintoff, che ha ritenuto inaccettabile il peso economico imposto alla famiglia Seychell, definendolo una violazione dei loro diritti fondamentali.
La responsabilità del risarcimento è caduta interamente sulle spalle dell’Avvocato dello Stato, liberando così il comitato distrettuale laburista di Lija da qualsiasi obbligo economico. La famiglia Seychell, erede di Joseph Seychell e proprietaria della casa nota come “Dar il-Ħelsien” su Vjal it-Trasfigurazzjoni a Lija, ha sostenuto per anni il carico di un canone bloccato a cifre irrisorie: partito da Lm60 all’anno nel 1963, è salito solo fino a €978,03 oggi, ben lontano dal valore reale di mercato.
Dopo aver ereditato l’immobile nel 1989, i figli di Joseph Seychell e sua moglie, Carmen, che ne detiene i diritti d’uso, si sono ritrovati costretti in un contratto che definiscono “misero e sproporzionato rispetto al valore reale della proprietà”
. Non potendo adeguare il canone a causa delle leggi sugli affitti di Malta, che bloccano i prezzi per contratti anteriori al 1995, i Seychell hanno provato inutilmente a rinegoziare con il Partito Laburista prima di avviare una battaglia legale.
Nella sua decisione, la corte ha affermato che le normative vigenti impongono un onere ingiusto ai Seychell, costringendoli a concedere in affitto il loro immobile a un prezzo ridicolo rispetto al mercato. Sebbene l’affitto fosse stato inizialmente concordato con il Partito Laburista, “le condizioni attuali non garantiscono più un giusto equilibrio tra gli interessi dei locatori e l’uso della proprietà da parte del Partito Laburista”
. Il giudice ha stabilito che i Seychell hanno diritto di riprendersi l’immobile o di rinegoziare un canone adeguato al valore attuale.
Il risarcimento di €150,864.13 è stato calcolato sulla differenza tra l’ipotetico guadagno a valore di mercato dal 1987, stimato in €281,131.98, e l’esiguo importo di €12,569.78 effettivamente percepito. “Tale risarcimento compensa sia le perdite economiche subite, sia il disagio della famiglia dovuto agli anni di restrizioni ingiuste”
, si legge nella sentenza. Il giudice Mintoff ha inoltre ordinato che una copia della sentenza sia inviata allo Speaker del Parlamento, spingendo per una revisione urgente delle leggi sugli affitti.
Foto: Google Earth