Un rapinatore seriale che prendeva di mira gli anziani è riuscito a evitare il carcere, nonostante una condanna iniziale a quattro anni! Christopher Scerri, 46 anni, noto per i suoi furti ai danni di persone vulnerabili, è riuscito a ottenere una riduzione della pena in appello: due anni con sospensione condizionale per quattro anni.
Il caso risale a ottobre 2018, quando una donna sulla soglia degli 80 anni, tornando a casa dopo la messa, ha trovato la sua abitazione sottosopra. Scerri si era già introdotto nell’appartamento, convinto di mettere le mani su un ricco bottino. Ma la sua sorpresa è stata amara: la vittima aveva nascosto con astuzia i suoi beni di valore, costringendolo a fuggire a mani vuote.
Nel 2019, il tribunale lo aveva condannato non solo a una pena detentiva, ma anche a pagare 74.000 euro, una somma che aveva garantito come cauzione in un altro procedimento giudiziario. Tuttavia, giovedì scorso, il giudice Neville Camilleri ha ribaltato questa decisione, dichiarando che la condanna era “troppo severa”
e che Scerri non dovrà più versare quella somma.
Durante il processo d’appello, il suo avvocato Franco Debono ha tentato di far annullare la condanna, sostenendo che il magistrato Joe Mifsud si fosse basato solo su “prove circostanziali”
. Ma il tribunale ha respinto questa richiesta, affermando che vi erano testimonianze sufficientemente solide per confermare la colpevolezza dell’imputato.
Ciò che ha invece convinto il giudice a ridurre la pena è stato il percorso di riabilitazione intrapreso da Scerri per liberarsi dalla sua dipendenza dalla droga, considerata la principale motivazione dietro il tentato furto.
Ma la storia non finisce qui. Solo il mese scorso, Scerri è riuscito a ottenere un’altra riduzione di pena in un caso separato. Nel 2009, mentre una coppia di anziani era a messa, lui si era introdotto nella loro abitazione, rubando 10.954 euro in contanti e circa 4.000 euro in gioielli. La condanna iniziale? Sette anni di carcere. La nuova sentenza? Solo 18 mesi di detenzione effettiva.
Alla fine, l’unico importo che Scerri dovrà effettivamente pagare è di appena 12,84 euro per le spese processuali.
Foto: Jonathan Borg