I lavori sono stati eseguiti su piscine in una ODZ di Qala nonostante fosse pendente un ricorso.
Il Movimento Graffitti ha avvertito che prenderà provvedimenti se il governo non annuncerà un’azione immediata per la rimozione delle piscine illegali del costruttore Joseph Portelli nella ODZ di Qala. Il Movimento Graffitti chiede inoltre al Primo Ministro di mantenere la promessa fatta un anno fa di cambiare le leggi che hanno permesso la costruzione di queste strutture illegali prima che venisse deciso un ricorso in tribunale.
Il permesso per le piscine è stato revocato dalla Corte d’Appello a seguito di un ricorso presentato da Graffitti e dal Consiglio locale di Qala. “Ma, a causa di leggi assurde e delle pessime decisioni prese dalle autorità competenti, queste piscine sono state costruite”, ha dichiarato il gruppo.
Il gruppo ha ricordato come Joseph Portelli abbia “avuto la faccia tosta” di affermare che non c’era nulla di sbagliato nelle opere illegali che aveva realizzato a Qala prima ancora di presentare una domanda di pianificazione.
Quando la domanda (PA/8143/21) è stata presentata, la PA ha rilasciato il permesso, anche se i lavori erano stati eseguiti illegalmente. “Questa era solo una domanda di un progetto che era stato tagliato a fette per eludere una valutazione olistica e che era in chiara violazione delle politiche di pianificazione”, ha detto Graffitti.
Lo stesso giorno in cui è stato revocato il permesso per queste piscine, il tribunale ha revocato anche altri permessi concessi a Joseph Portelli a Sannat – la cui costruzione, tuttavia, era stata completata.
Il gruppo ha ricordato che il primo ministro Robert Abela aveva promesso di modificare la legge in modo che i permessi di costruzione non fossero eseguibili finché non fossero stati decisi i ricorsi in corso. I cambiamenti promessi non hanno ancora visto la luce, ha detto il gruppo.
“Il governo ha pubblicato solo un documento di consultazione pubblica molto preoccupante che, con il pretesto di introdurre queste misure attese da tempo, cerca in realtà di limitare il diritto di ricorso”, ha denunciato Graffitti.
Nel caso delle piscine nell’ODZ di Qala, è chiaro che la responsabilità di questo scempio è tutta delle autorità che hanno rilasciato il permesso e del governo che non ha modificato le leggi sulla sospensione dell’esecuzione dei permessi durante i ricorsi.
In una lettera al Primo Ministro, al Ministro della Pianificazione e all’Amministratore Delegato dell’Autorità di Pianificazione, il gruppo ha affermato che:
1. Le autorità interessate dovrebbero annunciare pubblicamente le azioni per rimuovere le piscine illegali a Qala e stabilire un tempo massimo entro il quale il sito deve essere riportato allo stato precedente, a spese del costruttore.
2. Il governo dovrebbe riformare immediatamente la legge relativa ai ricorsi in materia di pianificazione per tutelare i diritti dei ricorrenti e assicurarsi che gli sviluppi non vengano costruiti fino alla conclusione definitiva dei ricorsi.
Il gruppo ha dichiarato che se non ci sarà una risposta soddisfacente entro lunedì 22 aprile, insieme ad altre comunità e organizzazioni di Malta e Gozo avvierà azioni per porre rimedio a questa grave ingiustizia nei confronti dell’ambiente e del popolo maltese e gozitano.