Uno scandalo accademico scuote le fondamenta del Parlamento Europeo, e al centro della tempesta c’è proprio lei: Roberta Metsola. La presidente del Parlamento Europeo è stata accusata di plagio dal noto ricercatore austriaco Stefan Weber, che lancia accuse pesantissime contro la sua tesi di laurea, presentata oltre vent’anni fa all’Università di Malta. Il verdetto di Weber è lapidario: “almeno 188 frammenti di testo copiati senza citazione”. E non solo. Il ricercatore sostiene che il plagio sia così diffuso da trovarsi “in quasi ogni pagina della tesi.”
Accuse di una gravità inaudita, che mettono in discussione non solo il lavoro accademico di Metsola, ma anche la sua credibilità politica ai vertici dell’Unione Europea. “Non aiuta certo a rafforzare la fiducia nella governance dell’UE,”
ha dichiarato Weber nel suo rapporto.
L’UNIVERSITÀ DI MALTA AVVIA LE VERIFICHE
L’eco del caso è arrivata fino a Malta, dove il rettore dell’Università, Alfred J. Vella, ha confermato che l’ateneo sta “esaminando le accuse” e che il processo potrebbe richiedere “settimane.”
Un’indagine che potrebbe riservare sviluppi clamorosi.
Ma Metsola non ci sta. Un suo portavoce ha definito le accuse “totalmente infondate” e ha difeso con forza il lavoro accademico della presidente: “Metsola difende l’autenticità del suo lavoro e respinge qualsiasi insinuazione contraria.”
La denuncia di Weber ha scatenato un vero terremoto mediatico. Il tabloid tedesco Bild ha ripreso il caso, e immediatamente il Partito Laburista maltese lo ha cavalcato. L’eurodeputato Alex Agius Saliba ha rilanciato la notizia sui social, mentre il canale ONE News
– vicino al Labour – l’ha trasformata in un attacco frontale contro Metsola.
Ma non finisce qui. Il quotidiano Bild ha anche messo in discussione l’uso del titolo di “Dottore” da parte della presidente del Parlamento Europeo. In Germania, infatti, solo chi ha conseguito un dottorato di ricerca può fregiarsi di questo titolo, mentre a Malta, come in altri paesi europei, i laureati in legge ottengono automaticamente il titolo di “Dr”.
Il portavoce di Metsola ha risposto con fermezza, sottolineando il tempismo sospetto della polemica: “Viene fuori appena una settimana dopo che il Times of Malta ha indicato Metsola come la leader preferita dai sostenitori del PN. Non sorprende che il Partito Laburista stia usando questa vicenda in Malta proprio ora.”
Ma Metsola non arretra di un millimetro. “Si tratta di una confusione, deliberata o accidentale, tra il titolo accademico di Malta e un dottorato di ricerca,” ha dichiarato. “In diversi paesi dell’UE, il titolo di ‘Dr’ è concesso ai laureati in legge, come avviene per ogni avvocato a Malta, incluso il Primo Ministro e il leader del Partito Laburista.”
CHI È IL “CACCIA-PLAGIO” CHE ACCUSA METSOLA?
Ma chi è Stefan Weber, il ricercatore che punta il dito contro Metsola? Conosciuto come il “cacciatore di plagio” e autore del libro On the Hunt for Plagiarism, è stato definito dal New York Times come “il terrore degli accademici, politici e celebrità”.
Eppure, non tutte le sue accuse hanno retto alla prova dei fatti. L’anno scorso, ad esempio, aveva denunciato per plagio la vicedirettrice del quotidiano Süddeutsche Zeitung, ma un’indagine dell’Università di Salisburgo ha smentito le accuse, riabilitandola completamente. Secondo il settimanale Der Spiegel
, quel rapporto era stato addirittura commissionato da un media di destra tedesco.
Nel 2021 Weber ha preso di mira anche Annalena Baerbock, oggi ministro degli Esteri tedesco, accusandola di violazione del copyright nel suo libro Now. How We Renew Our Country. Il suo partito, i Verdi, ha respinto con sdegno le accuse, definendole un “tentativo di assassinio mediatico”.
E non è tutto. Solo poche settimane fa, Weber è stato condannato per diffamazione dopo aver accusato il rettore dell’Università di Klagenfurt di aver orchestrato il licenziamento di due professori per “una dimostrazione di potere”.
Il verdetto? Colpevole. E una multa da 4.000 euro da pagare.
IL FUTURO DI METSOLA IN BILICO?
Resta ora da vedere se l’inchiesta dell’Università di Malta confermerà o smentirà le accuse contro Metsola. Se dovesse emergere che le accuse sono fondate, potrebbe essere un colpo devastante per la presidente del Parlamento Europeo. Ma se, al contrario, l’indagine dovesse scagionarla, allora il boomerang politico potrebbe ritorcersi contro chi ha lanciato queste accuse.
Per ora, Metsola si dice pronta a difendersi con le unghie e con i denti. La battaglia è appena iniziata.
Foto: Shutterstock/Weber/Linkedin.