
I residenti di varie località stanno attaccando adesivi come parte di una campagna per recuperare gli spazi pubblici da tavoli e sedie invadenti. Foto: Moviment Graffitti
Indignati dall’onnipresenza di tavoli e sedie che bloccano il loro percorso, i residenti dei villaggi e delle città di Malta stanno tentando di mettere in atto un nuovo approccio al problema.
I cittadini hanno attaccato adesivi con la scritta “marciapiedi per i cittadini” o “niente marciapiedi, niente voto” in tutti gli spazi pubblici invasi da tavoli, sedie e tettoie dei ristoranti.
Gli adesivi sono apparsi negli ultimi giorni a La Valletta, Sliema, Mellieħa, Marsascala e Buġibba.
Il Moviment Graffitti
ha coordinato la campagna mentre Ruth Mercieca, dell’ONG, ha sottolineato che gli adesivi sono stati apposti dai residenti che sono esausti di essere ignorati dalle autorità, le quali continuano a non dare nessuna risposta in merito alla questione.
L’iniziativa ha preso piede dopo la manifestazione tenutasi a Valletta sabato scorso, quando i residenti sono scesi in strada per protestare contro l’invasione nella capitale diffondendosi in tutta Malta e Gozo, dove l’arciprete di Victoria ha condannato fortemente l’occupazione del suolo da parte dei ristoranti davanti alla piazza della Basilica di San Giorgio.
In un post su Facebook, il Moviment Graffitti
ha affermato che “l’invasione” degli spazi pubblici ha “superato il limite”.
“Le autorità responsabili, ovvero l’Autorità per la Pianificazione, l’Autorità per le Terre e l’Autorità per il Turismo, stanno chiudendo gli occhi di fronte a questo caos e ai grandi disagi che si stanno creando in queste località”. “I diritti fondamentali dei residenti a un accesso pubblico sicuro continuano a essere ignorati”.
Mercieca ha dichiarato che la campagna di adesivi è il primo passo di un’ulteriore azione pianificata. Ha sottolineato che non sono contrari ad avere spazi sociali all’aperto. Si tratta di una lotta contro gli abusi e la mancanza di applicazione.

I residenti della Valletta hanno protestato sabato. Foto: Matthew Mirabelli
L’anno scorso l’Ombudsman si è rivolto al Parlamento per chiedere di definire le procedure per le aree di ristorazione all’aperto che occupano il suolo pubblico, consegnando all’Assemblea una serie di raccomandazioni per una migliore applicazione.
A distanza di un anno, però, quei piani e quelle raccomandazioni sono rimasti accantonati, e il mese scorso l’Ombudsman ha criticato duramente le autorità per aver ritardato la trattazione del problema.