Tra 45 anni, Malta potrebbe perdere metà della sua popolazione. Un dato allarmante che suona come una condanna per il futuro del paese. Eppure, il problema sembra ancora non essere preso sul serio. A lanciare il monito è la professoressa Anna Borg, che avverte senza mezzi termini: “Non stiamo capendo la gravità della situazione. È evidente che non la stiamo prendendo abbastanza sul serio.”
I numeri parlano chiaro: con un tasso di fertilità di appena 1,08 figli per donna, Malta è ufficialmente il paese con il più basso indice di natalità dell’Unione Europea. Ben lontano dalla soglia minima di 2,1 necessaria per mantenere stabile la popolazione. Le coppie maltesi partono con l’intenzione di avere due figli, ma nella realtà molti ne fanno meno. Le ragioni? Un equilibrio tra vita privata e lavorativa sempre più difficile da sostenere.
Un futuro che si sgretola
Durante una conferenza della National Commission for the Promotion of Equality (NCPE), la professoressa Borg, insieme al collega Liberato Camilleri, ha presentato i risultati dello studio “Perceptions and attitudes towards work-life balance in Malta, with a particular focus on family size”
. La soluzione? Rendere la vita familiare più sostenibile per incoraggiare le nascite.
Le misure proposte includono:
- Estendere il congedo di maternità
- Aumentare e migliorare il congedo di paternità
- Flessibilità negli orari e nei luoghi di lavoro
- Permessi retribuiti per i genitori con figli malati
- Stessi diritti per lavoratori pubblici e privati
- Esplorare la possibilità di una settimana lavorativa più corta
Ma la stessa Borg avverte: “Non c’è alcuna garanzia che tutto questo funzioni. Ma sappiamo per certo che se non facciamo nulla, tra 45 anni la nostra popolazione si ridurrà della metà.”
L’isola del silenzio?
Il problema non è solo numerico. Un drastico calo della popolazione modificherebbe per sempre la struttura sociale ed economica del paese. “Immaginate una generazione senza cugini, senza famiglie numerose. La solitudine aumenterà. È una prospettiva davvero triste… e sta già accadendo.”
E potrebbe accadere anche prima del previsto. La professoressa Rose Marie Azzopardi, intervenuta alla stessa conferenza, ha sottolineato che per tornare a far crescere la popolazione, ogni famiglia dovrebbe avere almeno tre figli. Anche se questo avvenisse, ci vorrebbero due generazioni – circa 60 anni – per riportare i numeri a un livello stabile. Ma se il trend attuale non cambia, il recupero potrebbe richiedere addirittura 90 anni.
Un allarme globale
Malta non è l’unica a trovarsi sull’orlo di un’emergenza demografica. Uno studio del 2024 dell’Institute for Health Metrics and Evaluation degli Stati Uniti ha analizzato i tassi di natalità in 204 paesi, arrivando a una previsione inquietante: entro il 2050, tre quarti delle nazioni mondiali, inclusa Malta, vedranno la loro popolazione diminuire.
Cosa farà il governo per invertire la rotta? Il Partito Laburista deve mettere in campo soluzioni efficaci, mentre l’opposizione nazionalista è chiamata a collaborare per affrontare una crisi che minaccia il futuro dell’intero paese. L’orologio scorre, e il destino di Malta è appeso a un filo.
Foto: Matthew Mirabelli