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Malta

Malta si ferma per Daphne: nuovi dettagli e una strategia contro la corruzione

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Sette anni fa, un’esplosione sconvolgente spazzò via la vita della giornalista Daphne Caruana Galizia. Oggi, Malta si prepara a ricordare quel tragico momento con una serie di eventi che promettono di scuotere le coscienze e ribadire il grido di giustizia che ancora riecheggia.

Le associazioni Repubblika e Occupy Justice invitano tutti i cittadini a non dimenticare quel giorno, il 16 ottobre, quando Daphne fu assassinata mentre usciva dalla sua casa a Bidnija. Ma questa volta non si tratterà solo di commemorare, bensì di agire! Repubblika svelerà una nuova strategia contro la corruzione dal titolo provocatorio “Difendere la nostra integrità ” e, come se non bastasse, presenterà un documentario esclusivo che promette di svelare nuovi dettagli inquietanti.

Una veglia silenziosa, carica di significato, si terrà nel luogo dove tutto ebbe inizio, a Bidnija, alle ore 15:00. Ma il cuore della protesta si sposterà poi a Valletta, dove migliaia di persone scenderanno in piazza per gridare “Basta!” a chi ancora oggi tenta di insabbiare la verità.

Personaggi di spicco, come la giornalista francese Françoise Laborde e l’imprenditore italiano Tiberio Bentivoglio , noto per la sua implacabile battaglia contro la mafia, prenderanno la parola. Le loro testimonianze infiammeranno il pubblico, rendendo il messaggio ancora più potente.

“È nostro dovere assumerci la responsabilità per il peggiore crimine che potesse accadere nel nostro Paese,” ha dichiarato con fermezza la presidente di Repubblika, Vicki Ann Cremona“Dobbiamo imparare dagli errori e costruire un futuro migliore per i nostri figli.”  Parole che non possono lasciare indifferenti.

Anche Louiselle Vassallo, di Occupy Justice, ha voluto ricordare quanto Daphne Caruana Galizia sia stata coraggiosa, “Non è rimasta in silenzio quando i corrotti e i criminali hanno preso il potere.”

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Gli organizzatori, determinati a portare avanti la causa, fanno appello a tutti affinché contribuiscano con donazioni sulla piattaforma di crowdfunding, dimostrando che la lotta contro l’ingiustizia non si fermerà qui.

Foto: Matthew Mirabelli

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