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Secondo uno studio l’edilizia a Gozo è un duro colpo per il benessere dei residenti

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I gozitani temono che gli sviluppi su larga scala stiamo cambiando il volto dell’isola. Foto di repertorio: Matthew Mirabelli

I gozitani sono in difficoltà di fronte al rapido ritmo di sviluppo e costruzione a Gozo, come rivela un nuovo studio commissionato dall’ERA.

Gli autori dello studio lo descrivono come un “fattore di grande preoccupazione” per il benessere dei residenti e la vivibilità dell’isola.

Utilizzando un mix di dati di indagine, interviste e focus group, lo studio descrive come i gozitani ritengano che “l’edilizia stia rapidamente cambiando le caratteristiche e il tessuto urbano e sociale delle loro località”, segnalando un calo della qualità della vita.

Lo studio è stato condotto dalla Facoltà per il benessere sociale dell’Università di Malta, guidata dalla ricercatrice principale Mary Grace Vella.

In sostanza, secondo la ricerca, i gozitani ritengono che le aree rurali, un tempo tranquille, siano “completamente cambiate a causa dei grandi sviluppi.

I gozitani vogliono anche una connettività migliore e più stabile con la terraferma maltese, descrivendola come “una necessità e un diritto”.

“Questo non significa che i partecipanti siano d’accordo con gli attuali mezzi alternativi proposti per collegare Gozo e Malta, ma che dovrebbero essere condotti ulteriori studi e consultazioni”, scrivono gli autori del rapporto, riferendosi apparentemente ai piani accantonati per un tunnel tra le due isole.

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Il preside della Facoltà Andrew Azzopardi, che ha curato lo studio, ha dichiarato al Times of Malta che i risultati mostrano come “stiamo semplicemente mangiando l’anima di Gozo”.

Il costo più basso degli immobili a Gozo è servito anche ad attrarre “persone che lottano con problemi sociali o che sono straniere”, dice Azzopardi, rendendo Gozo “una buona via di fuga” che ha iniziato a “bucare lo stile di vita gozitano”, con le autorità che non riescono ad affrontare adeguatamente queste sfide sociali.

L’isola è stata anche vittima di persone che hanno investito in “architettura scialba, insipida e di cattivo gusto” per scopi speculativi, afferma Azzopardi: “Gozo è stata inondata di appartamenti che vengono utilizzati per una frazione dell’anno”, ha detto.

Non è la prima volta che lo sviluppo di Gozo finisce sotto i riflettori. In un documento pubblicato a gennaio, la Curia di Gozo ha invitato le autorità a proteggere il “patrimonio e il bene comune” dell’isola.

“È pericoloso dare l’impressione che tutto abbia un prezzo e che la nostra società abbia perso il valore del bene comune che va oltre il valore di mercato”, si legge nella dichiarazione.

Le autorità hanno risposto a queste preoccupazioni chiedendo che tutti i nuovi edifici di Gozo abbiano facciate in pietra calcarea, nel tentativo di preservare le caratteristiche distintive dell’isola.

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