Latitante braccato in un club: la fuga di Llewwlyn Xerri finisce nella notte

Un uomo ricercato dalla polizia si godeva tranquillamente la serata in un club di St Julian’s quando gli agenti, avvisati da una soffiata, lo hanno braccato e arrestato. Llewwlyn Xerri, 29 anni, non aveva idea che la sua latitanza fosse finita. Martedì, è comparso davanti al tribunale, accusato di furto, violenza domestica e violazione di un ordine di protezione.

Il suo nome era finito sotto i riflettori la scorsa settimana, quando la polizia aveva diffuso un avviso pubblico chiedendo ai cittadini di segnalare qualsiasi informazione sulla sua posizione. Per giorni, nessuna traccia. Ma lunedì sera, la soffiata decisiva: Xerri si trovava in un club di St Julian’s. Gli agenti non hanno perso tempo e lo hanno arrestato sul posto.

Le accuse contro di lui sono pesanti. Secondo quanto riferito in aula dalla magistrata Elaine Rizzo, il 27 gennaio un dipendente di Manouche ha denunciato il furto di denaro dal suo zaino sul posto di lavoro. Due giorni prima, le telecamere di sorveglianza avevano ripreso Xerri mentre apriva la borsa e si appropriava del contante. Ma non è tutto: la sua ex compagna ha sporto una denuncia separata, accusandolo di aggressione, lesioni e di aver violato l’ordine restrittivo che avrebbe dovuto proteggerla.

Per giorni la polizia non è riuscita a trovarlo. Poi, la segnalazione anonima che ha permesso agli agenti di piombare nel club e mettergli le manette. Durante l’udienza di martedì, il tribunale ha vietato la pubblicazione del nome della vittima e ha emesso un ulteriore ordine di protezione per impedirgli di avvicinarsi a lei.

Xerri resterà in custodia cautelare in attesa del processo. A rappresentare l’accusa ci sono gli ispettori Darryl Farr, Antonello Magri e Jonathan Cassar, insieme all’avvocato dell’ufficio del Procuratore Generale, Clive Aquilina. La difesa è affidata all’avvocato Victor Bugeja, mentre la vittima è assistita dall’avvocato Lennox Vella.

Foto: [Archivio della polizia]

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