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Malta

Lascia tutto e cambia vita: da Malta alla tranquillità di una fattoria

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Elle Bonello Azzopardi Ibbotson ha completamente stravolto la sua vita: ha lasciato il caos soffocante di Malta, un lavoro estenuante al Mater Dei e l’espansione urbana che aveva ormai preso il sopravvento. Oggi, vive immersa nella pace e nella serenità di una fattoria in Slovacchia. A 49 anni, insieme alla sua compagna Zara, Elle ha detto addio allo stress per dedicarsi a una vita bucolica, circondata da ortaggi, pecore, conigli e maiali.

“Il contatto con la natura mi ha dato una connessione profonda, non solo con la terra, ma anche con me stessa. Non tornerei mai indietro” , confessa con convinzione. Ma questa scelta così drastica non è arrivata da un giorno all’altro. Dopo anni di riflessione, Elle si è resa conto che Malta non era più quella che conosceva.

Il momento decisivo è arrivato durante la pandemia di COVID-19. Lavorando come paramedico prima, e poi nella gestione della logistica del pronto soccorso al Mater Dei, Elle ha cominciato a sentirsi sempre più oppressa. “La vita a Malta è troppo claustrofobica” , spiega, raccontando di come l’isola fosse ormai soffocata dalla crescita esponenziale della popolazione e dall’urbanizzazione incessante. A peggiorare la situazione, il progetto di costruire appartamenti sopra la sua maisonette a Paola l’ha spinta a cercare una via di fuga.

Nel 2021, Elle sentiva ormai che Malta non era più la sua casa. “Quando ero piccola, la vita era molto più semplice” , riflette con un pizzico di nostalgia.

Una visita al paese d’origine di Zara in Slovacchia ha acceso in loro il desiderio di una vita diversa. E quando hanno confrontato i prezzi delle proprietà tra Malta e Slovacchia, la decisione è diventata ovvia.

“Abbiamo venduto la nostra maisonette di due camere a Paola per circa €220.000 e acquistato una fattoria di 1.000 metri quadrati a Bina, in Slovacchia, per soli €35.000”, racconta Elle, ancora incredula per la differenza di costo.

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Oggi, la loro vita ruota intorno alla permacultura, un metodo agricolo sostenibile che riduce al minimo gli sprechi e valorizza ogni risorsa. “Non si tratta solo di economia circolare, ma di creare biodiversità circolare” , sottolinea, spiegando con passione come la loro missione sia quella di lavorare insieme alla natura, non contro di essa.

Il loro trasferimento, però, non è passato inosservato. “Due donne trans che lasciano Malta per iniziare una fattoria in Slovacchia… è una scelta coraggiosa” , ammette Elle, consapevole del peso di quella decisione. Se da un lato molti dei loro nuovi vicini si sono mostrati subito amichevoli, non è stato così per tutti. Uno in particolare si era mostrato apertamente ostile. Ma Elle e Zara non si sono mai lasciate scoraggiare, rimanendo gentili e disponibili. E quando, nove mesi dopo, la moglie del vicino ha ricevuto una diagnosi di cancro, Elle – grazie alla sua esperienza da paramedico – si è offerta di aiutarlo. Poco a poco, il vicino ha accettato il suo supporto, e oggi non solo è un amico, ma si prende cura dei loro animali quando sono in viaggio.

“La comunità è un elemento fondamentale della nostra nuova vita”, racconta Elle con emozione. Questa solidarietà si è manifestata soprattutto lo scorso giugno, quando una violenta tempesta ha colpito il loro villaggio, devastando la fattoria. Ma la coppia non è stata lasciata sola: tutti i vicini si sono uniti per aiutarsi l’un l’altro. “Siamo diventati una cosa sola. A questo punto, sono più vicina ai miei vicini slovacchi che a molti membri della mia famiglia” , rivela con orgoglio.

Questa vicinanza le ricorda la Malta degli anni ’80, quando tutto era più semplice e la comunità era un pilastro della vita quotidiana. Ma, nonostante la nostalgia, Elle è decisa a non tornare indietro. “Ci siamo trasferite nell’aprile 2022 e non ci siamo mai guardate indietro” , dichiara con fermezza.

“Non tornerò mai a vivere a Malta. Anche quando la visito, rimango al massimo per 36 ore” , ribadisce con determinazione. Per Elle, lasciare Malta non è stato solo un modo per fuggire dal ritmo frenetico o dall’eccessiva urbanizzazione. È stato un passo verso una vita radicata nella pace, nella sostenibilità e in una comunità vera e solidale.

“Voglio una vita tranquilla, più di ogni altra cosa, e questo a Malta non esiste più, nemmeno a Gozo” , conclude. In Slovacchia, però, lei e Zara hanno trovato proprio ciò che cercavano: una vita più lenta, immersa nella natura e circondata da una comunità che le ha accolte a braccia aperte.

Foto: [Archivio Times Of Malta]

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