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Malta

La presidente del PE Roberta Metsola è stata rieletta

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Roberta Metsola ha superato facilmente la quota per essere rieletta come europarlamentare. Foto: Karl Andrew Micallef

La presidente del Parlamento europeo ed eurodeputata del PN Roberta Metsola è stata rieletta dopo aver superato facilmente la quota.

Anche se i risultati ufficiali non sono ancora stati annunciati, la Metsola è in procinto di diventare uno dei candidati al Parlamento europeo di maggior successo nella storia elettorale europea di Malta.

La rielezione di Metsola non è certo una sorpresa. È stata in testa per tutta la campagna elettorale e ci si aspettava che aumentasse la sua quota di voti rispetto al 2019, quando era la seconda candidata più popolare di Malta, dietro a Miriam Dalli.

Le prime indicazioni indicavano che avrebbe potuto essere rieletta con il più alto numero di voti nella storia elettorale maltese, ma questo sarà chiaro solo quando si conoscerà il conteggio ufficiale, intorno alle 19.30.

Roberta Metsola viene accolta da cori e applausi nella sala dello spoglio. Video: Jonathan Borg

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Il precedente record era stato registrato da Simon Busuttil, che aveva ottenuto 68.782 voti al primo scrutinio nel 2009. Altre forti performance sono state registrate da Miriam Dalli nel 2019 (63.438 voti), dallo stesso Busuttil nel 2004 (58.899 voti) e da Alfred Sant nel 2014 (48.739 voti).

Un’ascesa a fuoco lento

Il nome di Metsola è stato una presenza fissa sulle schede elettorali degli eurodeputati maltesi nel corso degli anni, essendosi candidato per la prima volta alle elezioni del Parlamento europeo nel 2004 con il nome di Roberta Tedesco Triccas.

Con uno slogan elettorale(Għalikfl-Ewropa) che ricorda in modo inverosimile quello adottato dal PN questa volta, Metsola si è comportata in modo rispettabile, raccogliendo circa 5.200 voti al primo scrutinio, ma non è riuscita a passare il turno.

Nei cinque anni successivi, i voti di Metsola non hanno subito un grande incremento, arrivando a 5.900 nel 2009, in un’elezione dominata da Simon Busuttil. Anche in questo caso, Metsola è stata lasciata in disparte, con Busuttil e David Casa che hanno conquistato i due seggi del PN.

Ma il suo numero di voti è stato sufficiente per essere la prossima a entrare in lista quando Busuttil ha fatto il salto nella politica nazionale nel 2012, lasciando il suo seggio al Parlamento europeo. Metsola ha vinto le elezioni casuali per il seggio vacante di Busuttil nell’aprile 2013, sconfiggendo comodamente l’ex capo del sindacato degli infermieri Rudolph Cini, entrando finalmente nel Parlamento europeo quasi un decennio dopo essersi candidata per la prima volta.

È qui che la stella di Metsola ha iniziato a crescere. È stata la prima scelta del PN alle elezioni del 2014, con 32.000 voti al primo scrutinio, seconda solo all’ex premier Alfred Sant a livello nazionale.

Il suo risultato è migliorato ulteriormente nel 2019, quando ha ricevuto 38.200 voti al primo scrutinio, sufficienti per essere eletta per la prima volta nella sua carriera.

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Cresce il profilo europeo di Metsola

Il suo profilo nei circoli europei è cresciuto insieme alle sue fortune elettorali.

Nel 2017 è stata scelta come coordinatrice del gruppo del PPE nella commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e due anni dopo è stata nominata relatrice del Parlamento sul regolamento europeo sulla guardia di frontiera e costiera.

Poco dopo, nel 2020, è stata la prima vicepresidente del Parlamento europeo.

Nel gennaio 2022 ha fatto di meglio, venendo eletta a furor di popolo. Il nome di Metsola è stato fatto anche come possibile successore del capo della Commissione europea Ursula von der Leyen, ma dato che la tedesca sembra destinata a rimanere al suo posto per un altro mandato, per il momento questo sembra improbabile.

Due guerre e uno scandalo di corruzione

Il mandato di Metsola come presidente del PE non è stato affatto tranquillo.

Ha ereditato un parlamento ancora provato dalla pandemia di Covid-19, che cercava di riprendersi dalle conseguenze economiche delle prolungate chiusure che avevano caratterizzato i due anni precedenti.

Poche settimane dopo la sua elezione, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha ridisegnato completamente l’agenda del parlamento, mettendo in secondo piano tutte le altre questioni.

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Metsola ha reagito con forza, invitando rapidamente il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a parlare al Parlamento europeo ed esprimendo il sostegno del Parlamento alla situazione degli ucraini, ottenendo un ampio plauso per la sua leadership sulla questione.

La sua reazione a un’altra guerra, quella tra Israele e Hamas, è stata più contrastante. Una dimostrazione di sostegno a Israele, subito dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, si è ritorta contro di lei,

Nel frattempo, Metsola ha dovuto affrontare la spinosa questione dello scandalo Qatargate, che ha visto uno dei suoi vicepresidenti, l’eurodeputata greca del PPE Eva Kaili, arrestata con l’accusa di corruzione. Metsola ha reagito presentando una serie di misure per ripulire l’operato del parlamento, con alcuni che sostengono che le riforme non si siano spinte abbastanza in là.

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