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La giuria condanna all’unanimità l’uomo che ha strangolato la compagna nell’appartamento di Gozo

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Lawrence Abina è stato condannato da una giuria per aver ucciso Rita Ellul in un appartamento di Gozo. (Foto da Facebook)

Lawrence Abina, 32 anni, è stato condannato mercoledì per l’omicidio della sua compagna Rita Ellul. I giurati hanno emesso un verdetto unanime dopo aver deliberato per quattro ore. La sentenza è prevista a breve.

Abina è stato condannato per aver strangolato Ellul, madre di tre figli, in un appartamento a Għajnsielem, Gozo, nel febbraio 2022.

All’inizio del processo si era dichiarato non colpevole, ma il pubblico ministero Kaylie Bonnet ha detto alla giuria che Abina aveva confessato di aver ucciso Ellul in tre diverse occasioni a persone diverse.

Nonostante all’inizio avesse dichiarato che si era verificata un’altra versione degli eventi, una volta presentate le prove, la storia di Abina su come aveva strangolato Ellul a mani nude era stata coerente, ha detto.

C’erano stati anche precedenti episodi di violenza domestica tra i due ed Ellul lo aveva denunciato alla polizia due volte.

La settimana scorsa un ispettore di polizia che ha interrogato Abina ha detto alla giuria che, dopo aver inizialmente negato tutte le accuse di violenza, Abina ha ammesso di aver ucciso Ellul, dicendo di essere profondamente dispiaciuto e di voler essere perdonato. Aveva detto alla polizia che temeva che lei uscisse con un altro uomo, chiamato Stefan, che poi si è rivelato essere un uomo fittizio inventato da Ellul affinché Abina le desse più attenzioni.

La giuria ha sentito che la coppia litigava spesso dopo che lei aveva scoperto che lui frequentava altre donne e faceva sesso con le prostitute.

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Abina ha detto alla polizia che voleva smettere di strangolare la vittima, ma temeva il carcere se lei fosse sopravvissuta all’incidente e lo avesse denunciato.

Gli avvocati della Procura Nathaniel Falzon e Mauro Abela hanno anche svolto il ruolo di accusatori. Gli avvocati Franco Debono e Marion Camilleri rappresentano la famiglia Ellul come parte civile.

Nelle loro argomentazioni sulla pena, gli avvocati della parte civile Franco Debono e Marion Camilleri hanno sottolineato il verdetto unanime. Hanno affermato che il tribunale dovrebbe tenerne conto nel determinare la pena. Hanno anche affermato che non vi erano circostanze attenuanti come la provocazione o la passione improvvisa.

“La giustizia è fatta per le famiglie che hanno tanto sofferto”, ha detto Debono, sottolineando che la parte lesa dovrebbe essere più coinvolta durante la fase del giurì, come avviene durante la fase di raccolta delle prove.

La Procura ha richiesto la massima pena di ergastolo.

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