Joseph Muscat torna in tribunale mentre il caso si avvicina alla fase successiva

Joseph Muscat mentre si reca in tribunale la scorsa settimana. Foto: Emma Borg

Joseph Muscat torna in tribunale martedì, mentre prosegue il processo contro di lui e altri per presunti crimini relativi all’affare degli ospedali Vitals.

Muscat, ex primo ministro, è accusato di corruzione, frode e riciclaggio di denaro e potrebbe essere incarcerato fino a 18 anni se riconosciuto colpevole.

Lui e gli altri imputati, tra cui il suo ex ministro Konrad Mizzi e l’ex capo di gabinetto Keith Schembri, si dichiarano non colpevoli.

Due udienze tenutesi la scorsa settimana si sono concentrate su un progetto di ricerca medica che non è mai decollato. I pubblici ministeri affermano che Vitals ha usato il denaro dei contribuenti per finanziare il progetto Cyclotron e poi lo ha venduto all’agenzia statale Malta Enterprise per milioni.

Qual è la prossima fase?

La prima fase del caso è stata l’udienza preliminare, quando gli imputati si sono dichiarati non colpevoli di accuse penali e il tribunale ha imposto ordini di congelamento dei loro beni.

Ora siamo passati alla fase pre-processuale, in cui il magistrato ascolta le prove raccolte contro gli imputati e decide se sono sufficienti per procedere con il processo contro di loro.

Per legge, il tribunale ha 30 giorni per farlo. E in questo caso la scadenza si sta avvicinando terribilmente.

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Se il magistrato Rachel Montebello deciderà di procedere, emetterà quello che è noto come decreto “prima facie” (a prima vista) – essenzialmente una dichiarazione legale che afferma che ci sono motivi sufficienti per sottoporre gli imputati a un procedimento penale.

Oggi potremmo ottenere un decreto prima facie.

Se/una volta che il tribunale lo farà, la fase di raccolta delle prove continuerà normalmente. E poi inizia a ticchettare un secondo orologio, anche se più lungo: i pubblici ministeri hanno 20 mesi di tempo per terminare la presentazione delle prove contro l’imputato e presentare un atto di accusa.

Benvenuti

L’aula è gremita, e come potrebbe essere altrimenti? Ci sono 14 imputati, i loro avvocati, i pubblici ministeri, i giornalisti e i curiosi, tutti stipati nell’aula, che è la più grande di Malta.