Daniel Joe Meli, un giovane di appena 27 anni, si trova al centro di una battaglia legale che potrebbe cambiare il corso della sua vita. Il governo maltese, in un raro atto di trasparenza, ha dichiarato giovedì di stare “seguendo da vicino
” il caso di Meli, che sta lottando disperatamente contro l’estradizione negli Stati Uniti. Ma perché? Il motivo è tanto oscuro quanto inquietante: l’accusa di vendere malware illegale nel lato più oscuro del web, il famigerato dark web.
Secondo le indagini dell’FBI, che non lasciano spazio a dubbi, Meli sarebbe coinvolto in una rete di vendite di malware che si estende per un decennio, da dicembre 2012 a giugno 2022. Un Grand Jury del Tribunale Distrettuale della Georgia non ha perso tempo ed è passato all’azione, emettendo un atto d’accusa a suo carico nel dicembre 2023. Ma la situazione è ben più complessa di quanto possa sembrare.
Le autorità maltesi, su richiesta degli Stati Uniti, hanno prontamente emesso mandati di arresto per consentire alla polizia di indagare su Meli per presunto abuso informatico e portarlo in custodia. Tuttavia, Meli non si arrende e fa appello ai suoi diritti umani fondamentali, sostenendo che devono essere rigorosamente rispettati durante l’intero processo di estradizione.
Il governo maltese, attraverso i ministeri della giustizia e degli affari esteri, ha ribadito giovedì di “monitorare da vicino gli sviluppi del caso“. In un comunicato, ha sottolineato quanto sia “essenziale rispettare incondizionatamente il processo giudiziario“, attualmente in fase di ricorso costituzionale. Il governo ha inoltre evidenziato di stare valutando attentamente “le sentenze già emesse dai tribunali maltesi, così come le dichiarazioni relative alla salute di Meli, considerando la natura unica e le complessità legali della situazione
“.
Foto: [Archivio Times Of Malta]