Il Gozo General Hospital, già in passato al centro di accese polemiche, ora subisce un duro colpo: il bilancio a sua disposizione per il prossimo anno viene decurtato di ben 15 milioni di euro, minacciando seriamente i servizi sanitari dell’isola. La nuova cifra destinata al 2025 è drasticamente ridotta: da quasi 52 milioni di euro, il budget cala a poco più di 37 milioni. Un taglio netto che lascia Gozo con una sanità più debole e più incerta.
Secondo i dati appena pubblicati dal Ministero della Salute, l’ospedale dovrà affrontare riduzioni sia nelle spese operative che nei fondi per le infrastrutture. La somma destinata ai costi di gestione quotidiana scenderà a 34 milioni di euro, quasi 9 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Le opere infrastrutturali? Anche peggio: il budget passa da 9 milioni di euro previsti per il 2024 a soli 3 milioni per il prossimo anno.
Negli ultimi anni, l’ospedale non è stato certo immune da controversie. Il Gozo General Hospital si è ritrovato invischiato nella complessa vicenda della concessione assegnata a Vitals nel 2016 e poi trasferita a Steward Health Care, per essere infine restituito al controllo statale dopo la cancellazione della concessione. Da allora, si parla di una rigenerazione profonda, con il ministro della Salute Jo Etienne Abela che assicura lavori da concludersi entro un periodo compreso tra i cinque e i sette anni.
Per altri ospedali il quadro è diverso: il Karin Grech Hospital, anch’esso coinvolto nel caso Vitals, ha invece registrato un aumento di fondi, passando da 45 a 49 milioni di euro, pur essendo destinato a ridimensionare le sue attività in vista di una trasformazione in centro per servizi ambulatoriali e di day care.
Il Ministero della Salute ottiene un finanziamento record
Nonostante questi tagli a Gozo, il Ministero della Salute, nel bilancio di lunedì, si è visto assegnare un incremento senza precedenti: ben 118 milioni di euro in più per il prossimo anno. Tuttavia, è da considerare che 310 milioni di questo importo sono destinati a iniziative di invecchiamento attivo, una voce che è passata sotto il controllo del ministero solo dopo il recente rimpasto governativo.
Tra le principali intenzioni del ministero per il prossimo anno c’è quella di ridurre le liste d’attesa sfruttando il supporto del settore privato, con una spesa in quest’ambito che aumenta da 5 a 14 milioni di euro. Inoltre, il bilancio prevede incrementi significativi nelle spese per il personale, con 52 milioni di euro in più rispetto al 2024, e un aumento di 10 milioni per potenziare l’assistenza residenziale agli anziani nelle loro case private.
Non mancano però i tagli. Ad esempio, il finanziamento per i programmi di fecondazione assistita (IVF) sarà ridotto di 3 milioni di euro, passando da 7 milioni a 4 milioni, mentre l’Embryo Protection Authority vedrà un incremento di soli 130.000 euro. Anche l’allocazione di fondi per il centro sanitario di Paola subisce una riduzione, ora che i lavori principali sono stati completati, anche se il centro non è ancora operativo.
“Realizzeremo ciò che abbiamo promesso”
Interpellato sulle riduzioni per il Gozo General Hospital, il ministro Abela ha rassicurato: nonostante i tagli, “ci sono diverse altre voci che avvantaggiano l’ospedale di Gozo, dalle nuove tecnologie all’invecchiamento attivo e all’esternalizzazione dei servizi
“.
Durante l’anno, ha aggiunto, “adattiamo, elaboriamo, deviamo e riassegniamo i fondi in base alle necessità“. Ha poi promesso che il ministero “realizzerà ciò che abbiamo promesso“. Con un budget record di 1,5 miliardi di euro, Abela ha concluso che i fondi “saranno usati saggiamente e Gozo continuerà a beneficiare secondo la nostra strategia
“.
Foto: Darrin Zammit Lupi