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Fiori, regali di nozze e feste: le spese dell’Autorità per gli alloggi

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L’Autorità per gli alloggi ha speso 35.000 euro per feste, regali ed eventi sociali nel 2022, violando le norme sulla spesa pubblica.

Tra queste, quasi 10.000 euro per una festa di Natale per i 180 dipendenti tenutasi a dicembre, con poco meno di 2.000 euro per “intrattenimento musicale”, oltre ai 7.700 euro per un ricevimento. Nel frattempo, sono stati spesi 200 euro per le decorazioni.

La revisione annuale della spesa pubblica del National Audit Office critica l’Autorità per gli alloggi per queste spese, affermando che deve garantire che i fondi “siano utilizzati in modo efficiente e che non vengano sostenute spese indebite”.

Oltre alla festa di Natale, sono stati spesi altri 25.000 euro per altre spese di ospitalità, tra cui cibo e bevande per il personale, fiori, regali di nozze e cesti natalizi per i membri del consiglio di amministrazione.

È sconcertante che tra le spese dell’autorità figurino anche “vaccini antinfluenzali e medicinali”.

Nella sua risposta scritta al revisore generale, l’Autorità per gli alloggi ha assicurato che la festa di Natale del personale sarà eliminata del tutto a partire da quest’anno.

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Eventi usati come “trampolino di lancio” per raccogliere donazioni

Tuttavia, l’Autorità ha difeso alcune spese di ospitalità, affermando che “facevano parte di attività di team building” che erano “ritenute importanti dal punto di vista delle risorse umane”.

Gli eventi, secondo l’autorità, sono stati utilizzati anche “come trampolino di lancio” per raccogliere donazioni per le ONG.

Tuttavia, l’autorità ha dichiarato che prenderà in considerazione le raccomandazioni del revisore per tagliare le spese eccessive.

Nel frattempo, la generosità dell’Autorità per l’edilizia e le costruzioni è stata messa in mostra anche durante il periodo natalizio: il rapporto ha rivelato che nel dicembre 2021 l’Autorità ha speso 2.100 euro in cesti e regali per il personale e gli stakeholder.

Nel frattempo, l’Autorità ha speso altri 8.900 euro in un supermercato locale, anche per l’acquisto di acqua potabile.

“Per la fornitura di acqua potabile è necessario prendere in considerazione una soluzione più efficace dal punto di vista dei costi”, si legge nel rapporto del revisore, che suggerisce drasticamente l’installazione di un sistema a osmosi inversa.

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