Yorgen Fenech e Raymond Aquilina sono accusati di corruzione, ma ciò che sta emergendo in tribunale sta sconvolgendo tutti. Un nuovo capitolo di uno dei casi più scottanti degli ultimi anni sta prendendo forma davanti agli occhi di un pubblico incredulo, e le rivelazioni non fanno che aumentare la tensione.
Per la prima volta, Fenech si presenta in tribunale senza scorta, camminando a piedi tra i corridoi del palazzo di giustizia. Un segno che le cose stanno cambiando, ma non per il meglio. Fino a pochi giorni fa, infatti, Fenech era stato sempre scortato da guardie armate, portato direttamente dal carcere di Corradino, dove era detenuto in custodia preventiva da quando è stato arrestato nel 2019. Ora, finalmente libero su cauzione, sembra essere pronto ad affrontare le accuse che lo hanno messo sotto i riflettori internazionali: complici nell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa nel 2017 con un’autobomba. E, nonostante le sue dichiarazioni di innocenza, la situazione si fa sempre più intricata.
Fenech non è l’unico ad affrontare il banco degli imputati. Anche Raymond Aquilina, ex capo dell’unità anti-riciclaggio della polizia, è stato accusato di corruzione, riciclaggio di denaro, fuga di notizie ufficiali e spergiuro. Con lui, un altro nome pesante: il notaio Mario Bugeja, accusato anch’esso di riciclaggio di denaro. Tutti e tre si dichiarano non colpevoli, ma le prove contro di loro sembrano inarrestabili.
Oggi, il tribunale ha assistito a una seduta incredibile: un rappresentante del Consiglio Notarile di Malta ha spiegato il ruolo cruciale dei notai nella verifica dell’identità delle parti coinvolte nei contratti. Un dettaglio che fa crescere ulteriormente i sospetti su questa intricata rete di corruzione. E non è finita qui. I documenti portati in aula hanno fatto emergere nuove e inquietanti verità.
Nel frattempo, Times of Malta
aveva già rivelato, mesi prima, che Aquilina era nel mirino degli inquirenti da aprile 2021. L’indagine, che si concentrava su funzionari della polizia e del governo accusati di aver svelato informazioni riservate riguardanti il caso dell’omicidio Caruana Galizia, aveva portato alla luce la vicenda dell’appartamento a Birżebbuġa. Un affare che Aquilina stava per concludere con l’aiuto di Fenech, ma che ha suscitato forti sospetti di corruzione.
Aquilina, infatti, non era intenzionato ad acquistare l’appartamento direttamente. La proprietà sarebbe stata intestata ai suoi genitori, che successivamente l’avrebbero donata al figlio. Un espediente che, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato utilizzato per mascherare un’operazione di riciclaggio di denaro sporco. In più, Aquilina aveva dichiarato che l’acquisto era stato finanziato con i suoi risparmi personali, ma le autorità hanno scoperto che l’appartamento, del valore di oltre 180.000 euro, sarebbe stato venduto ai suoi genitori per meno di un terzo del suo valore di mercato. Un affare troppo vantaggioso per essere solo una coincidenza.
L’inchiesta si fa sempre più complessa, mentre la carriera di Aquilina ha preso una piega ancora più inquietante. Dopo il suo ritiro dalla polizia, Aquilina è stato nominato manager all’interno del settore audit e governance di Enemalta, ma il suo ruolo è stato successivamente cancellato. La domanda sorge spontanea: quanto c’è di vero in tutto questo?
Il pubblico ministero, ispettore Sean Friggieri, sta portando avanti l’accusa con determinazione, mentre gli avvocati Charles Mercieca (per Fenech), Franco Debono e Andreana Zammit (per Bugeja), e Lennox Vella (per Aquilina) stanno tentando di difendere i loro assistiti, ma le prove sembrano metterli in una posizione sempre più difficile.
Foto: [Archivio Times of Malta]
Video: [Archivio Times of Malta]