Quasi metà degli aspiranti automobilisti che hanno affrontato l’esame di guida quest’anno ha fallito. Un dato sorprendente che il Ministro dei Trasporti, Chris Bonnett, ha rivelato rispondendo a una domanda parlamentare lunedì scorso.
L’esame per ottenere la patente di categoria B – quella necessaria per guidare auto – sembra diventato una sfida insormontabile per molti. Ben il 48% dei candidati del 2024 non è riuscito a superarlo. E non si tratta di un caso isolato: questo tasso di fallimento è in crescita costante, dal 44% del 2023 e dal 40% del 2022. In soli due anni, l’incremento delle bocciature ha toccato l’8%. Questo aumento graduale solleva inquietanti interrogativi: l’esame di guida è diventato più difficile o ci sono fattori esterni che stanno ostacolando i risultati dei candidati?
Ma il vero dato shock arriva per chi sogna di guidare i furgoni passeggeri. La patente di categoria D ha registrato un tasso di fallimento da capogiro: ben il 56% degli aspiranti autisti ha fallito nel 2024, rispetto al 46% del 2023 e al 39% del 2022. Un aumento travolgente che lascia pensare che ottenere questa licenza sia diventato quasi impossibile.
Anche i motociclisti non se la cavano meglio. I candidati per la patente di categoria A, quella per le moto, hanno visto un 42% di fallimenti nel 2024, rispetto al 40% dell’anno scorso e al 32% di due anni fa. Numeri che raccontano di un percorso sempre più complicato.
Nonostante ciò, la categoria C, che copre la guida di camion e furgoni pesanti, ha registrato il tasso di fallimento più basso, con “solo” il 38% nel 2024. Ma non cantiamo vittoria troppo presto: anche qui si nota un preoccupante incremento rispetto al 33% del 2023 e al 24% del 2022.
Questa ondata di fallimenti, che tocca tutte le categorie di patente, non può passare inosservata. Cosa sta succedendo? È l’esame che è diventato troppo rigido o sono i candidati che non riescono più a prepararsi adeguatamente? Si vocifera di esaminatori più esigenti e criteri di valutazione più severi, ma le cause reali rimangono poco chiare.
Solo lo scorso anno, Times of Malta
ha smascherato uno scandalo che coinvolgeva candidati che, grazie a contatti politici influenti, riuscivano a ottenere date d’esame anticipate o addirittura istruttori “favorevoli”. Una pratica che ha fatto molto discutere e che mette in dubbio la trasparenza dell’intero processo.
Foto: [Archivio Times Of Malta]