Due uomini sono stati accusati di incendio doloso dopo che la porta d’ingresso di una casa di Tarxien è stata data alle fiamme. Foto: Shutterstock.
Due uomini, uno dei quali presenta un segno di bruciatura sul naso, martedì si sono dichiarati non colpevoli di aver appiccato volontariamente il fuoco a una proprietà di Tarxien e di una
serie di altre accuse.
L’incidente è avvenuto tra la mezzanotte e le 4 del mattino del 15 aprile.
Manuel Abela, 31 anni, di Zabbar, e Spiridione Costa, 59 anni, di Paola, entrambi disoccupati, sono stati portati in tribunale e accusati anche di aver causato danni intenzionali a una proprietà di terzi e di aver violato la pace pubblica.
Abela è stato accusato separatamente di abbandono di rifiuti in luogo pubblico.
Costa è stato accusato separatamente di guida spericolata e pericolosa, di aver oltrepassato un cartello di divieto di accesso e di aver condotto una vita oziosa e vagabonda.
Entrambi sono stati accusati di recidiva.
L’ispettore Jeffrey Scicluna ha spiegato che le riprese delle telecamere a circuito chiuso della scena del crimine hanno mostrato un uomo avvicinarsi all’abitazione portando con sé una grossa borsa. Sul posto è stato poi trovato uno pneumatico bruciato.
Il sospetto ha dato fuoco alla porta e poi è salito su un’auto per la fuga.
Ulteriori filmati hanno seguito l’auto fino a Paola, dove due persone sono scese e sono entrate in una casa.
La polizia ha controllato i filmati della luce del giorno che mostravano i due sospetti lasciare l’abitazione, con i volti ben visibili.
Al momento dell’arresto, Abela aveva una ferita sul naso che un medico ha confermato essere una bruciatura, rafforzando così ulteriormente i sospetti dell’accusa.
L’avvocato dell’AG Joseph Camilleri Azarov ha condotto l’accusa insieme agli ispettori Mario Xiberras e Jeffrey Scicluna.