Randolph De Battista è stato al centro di un acceso dibattito politico, ma alla fine la sua nomina come Rappresentante Permanente di Malta presso le Nazioni Unite a Ginevra ha ottenuto il via libera dal Comitato per le Nomine Pubbliche del parlamento. Una decisione che ha visto il governo votare compatto con quattro voti a favore, mentre l’opposizione si è opposta con due voti contrari. Ma dietro i numeri, si cela una storia di accuse e sospetti che non possono essere ignorati.
Non è stata una semplice nomina diplomatica, ma un passo che ha scatenato polemiche e interrogativi. Quando Robert Abela ha annunciato la nomina di De Battista lo scorso agosto, in molti si sono chiesti quale fosse il vero scopo di questa mossa. E l’opposizione non ha esitato a farsi sentire. “Riteniamo che questa nomina sia puramente politica, motivata non tanto dalle competenze ma dal bisogno di rimuovere un parlamentare critico dai banchi del governo,”
ha dichiarato con forza Adrian Delia, opponendosi alla decisione.
La seduta parlamentare, durata circa 30 minuti, si è trasformata in un confronto diretto tra le due fazioni. Da una parte, i deputati del governo, Chris Agius, Andy Ellu, Clayton Bartolo e Katya De Giovanni, hanno difeso a spada tratta la scelta di De Battista, votando in suo favore. Dall’altra, Delia e Julie Zahra, deputati dell’opposizione, hanno alzato il livello delle critiche. Delia, pur riconoscendo le competenze di De Battista, ha evidenziato preoccupazioni sulla trasparenza e sulla tempistica della nomina. “Sono preoccupato per il modo in cui è stata fatta questa nomina,”
ha affermato senza mezzi termini, domandandosi se si trattasse di una manovra politica per allontanare una voce critica dal parlamento.
Ma il governo non ha lasciato cadere le accuse nel vuoto. Il ministro del Turismo Clayton Bartolo è intervenuto prontamente a difesa di De Battista, sottolineando che il vero criterio doveva essere la competenza. “La nomina deve essere giudicata in base alle competenze,”
ha ribadito, senza che Delia potesse contestare il merito, ma continuando a sollevare dubbi sul processo.
De Battista, avvocato e parlamentare eletto nel 2022, ha mantenuto un atteggiamento calmo e determinato, rispondendo alle accuse con fermezza. Ha evidenziato la sua esperienza pregressa in diplomazia multilaterale e ha sottolineato come il processo di nomina dei diplomatici non di carriera sia diventato oggi più trasparente che mai. Ma l’opposizione non ha mollato la presa. Julie Zahra ha incalzato, chiedendo se De Battista si sentisse parte del “gioco delle poltrone” che si starebbe verificando all’interno del governo. Lui ha evitato il confronto diretto, limitandosi a ribadire che il ruolo di ambasciatore richiederebbe un approccio diverso rispetto a quello parlamentare.
Le domande sono diventate sempre più pungenti. Delia ha chiesto se il nuovo incarico avrebbe messo a tacere le posizioni politiche schiette di De Battista. Ma l’ambasciatore designato non si è lasciato intimidire: “Il mio lavoro continuerà, ma in un contesto diverso, a servizio di Malta sulla scena internazionale,” ha affermato con decisione.
De Battista ha anche ricordato il suo lavoro come parte del team dell’ex vice primo ministro Louis Grech, sottolineando i contatti che ha sviluppato nel corso degli anni con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Banca Mondiale e l’assistente del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Ha ribadito la sua fiducia nella diplomazia multilaterale e ha annunciato che concentrerà i suoi sforzi sui diritti umani e sulla salute, con un’attenzione particolare ai diritti dei bambini.
Con un curriculum impressionante, che comprende anche un periodo alla Rappresentanza Permanente di Malta presso l’Unione Europea a Bruxelles e un ruolo nel 2017 all’interno del gabinetto di Michel Barnier (allora capo negoziatore dell’UE per la Brexit, oggi primo ministro della Francia), De Battista sembra pronto per il suo nuovo incarico internazionale. Tuttavia, dovrà rinunciare al suo seggio in parlamento per assumere il ruolo di ambasciatore.
Dopo la conferma della sua nomina, il parlamento notificherà la decisione al Ministero degli Affari Esteri, completando l’ultimo passaggio formale per la sua designazione ufficiale.
Foto: [Archivio Times Of Malta]