Un esperto forense, incaricato di indagare sul caso Vitals, si sarebbe trovato al centro di un vero scandalo: avrebbe utilizzato il suo accesso a informazioni riservate per cercare di guadagnare una cifra da capogiro come consulente della polizia! Sì, proprio così: mentre lavorava su un’inchiesta cruciale, avrebbe tentato di proporre un contratto milionario alle forze dell’ordine, in un apparente gioco di interessi privati.
Gli avvocati di Alfred Camilleri hanno lanciato accuse esplosive: Sam Sittlington, mentre operava come esperto forense per l’inchiesta magisteriale su Vitals, avrebbe offerto alla Polizia di Malta un accordo di consulenza “del valore di quasi 1 milione di euro”
. Tutto questo mentre era al lavoro su un’indagine delicatissima che coinvolgeva segreti e informazioni confidenziali!
Non stiamo parlando di una semplice accusa: queste affermazioni sono state presentate formalmente in una lettera giudiziale alla Prima Sezione della Corte Civile, martedì scorso. Camilleri, un tempo segretario permanente del Ministero delle Finanze, è uno dei nomi che emergono nel secondo livello di persone accusate di frode e appropriazione indebita legate all’accordo Vitals. L’ex funzionario, che ha sempre dichiarato la sua innocenza, non si sarebbe mai aspettato di finire sotto la lente d’ingrandimento a causa di una presunta negligenza di un consulente!
Gli avvocati di Camilleri puntano il dito: Sittlington avrebbe sfruttato in modo scorretto il suo ruolo, con accesso privilegiato a informazioni riservate, per cercare di vendere i suoi servizi alla polizia. Ma non è tutto: il rapporto finale di Sittlington sarebbe stato pieno di “inaccuratezze e congetture palesi”
, il tutto a dimostrazione di un conflitto di interessi così evidente che, secondo gli avvocati, avrebbe compromesso ogni sua pretesa di imparzialità.
Ma non è la prima volta che Sittlington finisce sotto accusa…
Le ombre attorno al suo rapporto sull’inchiesta Vitals ricordano pericolosamente un altro episodio oscuro nella sua carriera, avvenuto in Guyana. Sembra quasi la trama di un film di intrighi internazionali: nel 2018, Sittlington era stato inviato dalle autorità britanniche per aiutare l’Unità Speciale contro i Crimini Organizzati della Guyana a indagare su crimini finanziari di alto profilo. Ma cosa succede? Mentre svolgeva quell’incarico, fonda una società di investimenti privata, The Fraud Company (Guyana) Inc.
, all’insaputa delle autorità! Un vero colpo di scena.
Quella volta il suo contratto fu annullato immediatamente dalle autorità del Regno Unito non appena il suo comportamento venne alla luce. Ora, secondo quanto affermato dagli avvocati di Camilleri, Sittlington avrebbe cercato di ripetere lo stesso schema a Malta, questa volta tentando di ottenere dalla polizia un contratto da “quasi 1 milione di euro”.
“Mentre fatturavi per il tuo lavoro nell’inchiesta, cercavi di gonfiare i tuoi profitti commercializzando le informazioni riservate che avevi ottenuto, proprio come hai fatto in Guyana. Tuttavia, il tuo tentativo a Malta è fallito.”
Queste le parole infuocate che compaiono nella lettera giudiziale.
Il risultato? Dubbi e perplessità sulle conclusioni dell’esperto, che hanno portato, secondo gli avvocati, a un’azione penale ingiusta contro Camilleri, causandogli “danni irreparabili”
.
Non dimentichiamo, però, chi è davvero Alfred Camilleri: un servitore dello Stato, con una carriera lunga trent’anni, riconosciuta per “eccellenza e dedizione”
. Ora, determinato più che mai, vuole vedere fatta giustizia e scoprire tutta la verità dietro questo scandalo.
Nella lettera giudiziale, Camilleri ha informato Sittlington che lo considera personalmente e direttamente responsabile dei danni subiti per il suo coinvolgimento nell’inchiesta su Vitals.
L’atto legale è stato firmato dagli avvocati Franco Debono, Stefano Filletti e Maurice Meli.
Foto: Jonathan Borg