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Malta

Conrad Borg Manché difende la decisione di aderire ai Conservatori europei

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Conrad Borg Manché si rivolge ai residenti di Gżira durante una protesta dello scorso anno. Foto in archivio: Matteo Mirabelli

Il candidato sindaco ed europarlamentare di Gżira, Conrad Borg Manché, ha dichiarato in un manifesto pubblicato martedì che, se eletto, aderirà al gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.

La mossa ha sollevato delle perplessità: l’ECR, che ospita alcuni dei più importanti partiti populisti di destra in Europa, e Borg Manché, che si è apertamente descritto come socialista, sembrano formare una strana coppia.

Borg Manché si è dimesso dal Partito Laburista l’anno scorso, accusandolo di aver progettato di trasformare parte di un giardino pubblico in una stazione di servizio.

L’ECR è uno dei gruppi politici più piccoli del Parlamento europeo, con 69 rappresentanti nella scorsa legislatura. Uno dei due presidenti del gruppo è il premier italiano Giorgia Meloni, che due anni fa ha conquistato il potere in Italia a suon di grida anti-immigrazione.

Tra gli altri membri figurano europarlamentari del partito spagnolo di estrema destra Vox e del partito polacco Diritto e Giustizia, sconfitto alle elezioni nazionali dello scorso anno dopo otto anni alla guida del governo polacco.

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i miei principi socialisti rimangono saldi”, ha dichiarato Borg Manché

Ma Borg Manché ha dichiarato a Times of Malta di essere convinto della sua decisione, descrivendola come “un approccio pragmatico” per coniugare le sue convinzioni socialiste con la lotta per la giustizia sociale “in un quadro che promuove la stabilità e il rispetto della sovranità nazionale”.

“La mia fede nei principi socialisti, come la giustizia sociale, l’uguaglianza e il benessere pubblico, rimane salda”, ha insistito.

Borg Manché afferma di aver scelto ECR per l’impegno del partito verso la sovranità nazionale, il pragmatismo economico e la responsabilità democratica, oltre che per la posizione del gruppo sulle questioni sociali.

Afferma che la posizione antiabortista del gruppo “risuona con la mia posizione”, così come la sua enfasi sulle “politiche che danno ai genitori la possibilità di prendere decisioni sull’educazione e l’istruzione dei loro figli”.

“È qualcosa per cui mi sono battuta negli ultimi tre anni”.

In definitiva, Borg Manché afferma che la sua “dedizione all’integrità democratica e la difesa di politiche pragmatiche ed efficaci si allineano bene con i valori e la missione dell’ECR”.

dovrebbe riconsiderare la sua decisione”: Evarist Bartolo

La decisione è stata però accolta con disappunto da uno dei più importanti sostenitori di Borg Manché.

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La scorsa settimana l’ex ministro della PL Evarist Bartolo ha pubblicamente invitato Borg Manché a dare il proprio voto a chi aveva intenzione di astenersi.

Ma la sua decisione di aderire a ECR sembra aver irritato Bartolo, che ha dichiarato a Times of Malta che “avrebbe dovuto stare lontano da una tale famiglia politica”.

Bartolo ritiene che Borg Manché avrebbe dovuto dichiararsi indipendente all’interno del Parlamento europeo: “Questo gli avrebbe dato più spazio di manovra per votare su questioni caso per caso senza essere legato a un particolare blocco”, ha detto.

Tuttavia, ha insistito Bartolo, “il curriculum di Borg Manché nella politica locale merita rispetto e sostegno”.

“Dovrebbe riconsiderare la sua decisione per rimanere fedele ai suoi principi”.

Cassola si unisce ai Verdi europei

Borg Manché non è l’unico candidato indipendente a dichiarare apertamente a quale famiglia politica aderirà.

Arnold Cassola, l’attuale candidato di punta tra gli indipendenti, ha confermato a Times of Malta che, se eletto, siederà con i Verdi europei. Cassola è stato segretario generale dei Verdi europei tra il 1999 e il 2006.

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Ma, dice, manterrà un voto libero su questioni di coscienza, cosa che è comune a tali votazioni all’interno del Parlamento europeo.

Cassola, ex leader di AD, è stato famoso nel 2019 per il rifiuto del partito di dichiararsi anti-aborto.

La sua posizione lo mette in contrasto con quella dei Verdi che, in un documento sui diritti riproduttivi, hanno definito “insopportabili” le restrittive leggi maltesi sull’aborto.

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