Benna ha appena fatto una mossa che lascerà molti consumatori con l’amaro in bocca: ha aumentato i prezzi di alcuni dei suoi prodotti lattiero-caseari fino al 15%! Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno, proprio mentre i maltesi cercavano di rientrare nel bilancio familiare dopo mesi difficili. Un portavoce della compagnia ha confermato che l’aumento dei prezzi è scattato sabato, ma si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli, spiegando che i nuovi costi sono stati comunicati solo ai rivenditori.
Ecco cosa è successo nelle strade di Gżira: mentre due negozi non avevano ancora aggiornato i prezzi, un terzo li aveva già modificati, mettendo in bella vista gli aumenti. Il latte intero da un litro, che prima costava €1.15, ora è passato a €1.23 – un’impennata del 7%! Non solo il latte intero, ma anche il latte semi-scremato e senza lattosio sono aumentati di 5 centesimi, e il latte scremato ha visto una lievissima ma pur sempre presente crescita di 2 centesimi. E poi c’è il Benna Pro Milk, che è salito a €1.83, con un rincaro del 15%. Un colpo al cuore per chi pensava che il latte potesse rimanere un bene di prima necessità accessibile a tutti.
Le giustificazioni dell’azienda: un mix di fattori globali
Malta Dairy Products (MDP), la società dietro Benna, ha spiegato che l’aumento dei prezzi è stato inevitabile a causa di una serie di costi in aumento. In un comunicato, l’azienda ha fatto sapere che “l’aumento dei costi in aree chiave, come le materie prime, la logistica della catena di fornitura e le pressioni inflazionistiche globali, ha reso necessario questo aggiustamento dei prezzi per garantire la continuità nella produzione di prodotti lattiero-caseari di alta qualità.” E c’è anche un’altra ragione che ha alzato il prezzo: il cacao. Sì, proprio il cacao usato nei frullati e yogurt al cioccolato di Benna, che ha visto i suoi costi aumentare vertiginosamente – cinque volte più alto rispetto al 2023!
In ogni caso, l’azienda ha cercato di minimizzare l’impatto sugli utenti, dichiarando che sta assorbendo una parte degli aumenti senza trasferirli interamente sui consumatori. Eppure, nonostante un utile netto di €614.000 nel 2023, con ricavi in aumento e costi in calo rispetto al disastroso 2022, l’azienda ammette di essere sotto pressione. “Siamo sotto attacco da fattori esterni come l’aumento dei costi di produzione e un calo significativo dei prezzi del latte nella seconda metà del 2023,” ha ammesso MDP.
Le tensioni con il governo: uno scontro che dura da anni
Ma non è solo una questione economica. L’aumento dei prezzi arriva proprio in un momento di forti tensioni tra MDP e il governo. La compagnia è un’alleanza tra la cooperativa dei produttori di latte e l’esecutivo, ma i rapporti tra i due sono tutt’altro che idilliaci. Già quando Benna aveva alzato i prezzi a dicembre 2023, il Ministero dell’Agricoltura aveva reagito in modo molto critico, annunciando che avrebbe richiesto un’indagine dell’Autorità per la Concorrenza (MCCAA). Anche se non è chiaro se quell’indagine sia partita, va ricordato che quando l’MDP aveva aumentato i prezzi nel 2019, la MCCAA aveva concluso che la decisione fosse giustificata.
Il vero nodo della questione però è il conflitto tra i due principali azionisti. Il governo accusa la cooperativa dei produttori di latte di aver gestito male l’azienda prima della pandemia e di non aver reinvestito i profitti. Inoltre, l’esecutivo sta cercando di spingere l’MDP a lasciare la sua sede storica nel cuore di Ħamrun per fare spazio a un parco pubblico promesso durante la campagna elettorale del 2022. Ma c’è un grosso ostacolo: l’MDP non si sposterà a meno che non riceva aiuti finanziari per costruire un nuovo impianto.
Un periodo davvero difficile per i maltesi
Questo aumento dei prezzi arriva in un contesto già molto complesso per i consumatori maltesi. L’inflazione sta mettendo a dura prova i bilanci familiari, e ora, oltre ai rincari dei prodotti Benna, arriva anche la notizia che la società di riciclaggio BCRS ha deciso di aumentare le tariffe amministrative per i produttori e gli importatori. E non finisce qui: GO, la compagnia telefonica, ha annunciato l’aumento del prezzo del suo pacchetto di banda larga più economico, seppur con l’incremento delle velocità di download. E mentre GO fa questo, il suo principale rivale, Melita, aveva già alzato i prezzi lo scorso anno. Una settimana difficile per chi sperava in un po’ di sollievo.
Foto: Matthew Mirabelli