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Malta

Azzopardi sotto accusa: il processo di Fenech in bilico?

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Gli avvocati di Yorgen Fenech lanciano accuse esplosive contro Jason Azzopardi, sostenendo che il noto avvocato abbia deliberatamente violato gli ordini del tribunale con dichiarazioni che potrebbero distruggere ogni possibilità di un processo equo per il loro cliente. Foto: Times of Malta

Durante un’intervista infuocata con Tim Diacono di LovinMalta, Azzopardi ha puntato il dito senza esitazione, dichiarando che Fenech è l’unico mandante dietro l’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Un’affermazione che non solo infrange palesemente il decreto del tribunale, ma sembra essere progettata per influenzare l’opinione pubblica, compromettendo così la giustizia stessa.

Mentre l’intervista si inoltrava nei dettagli del caso, Azzopardi ha lasciato cadere una bomba: Fenech avrebbe richiesto la grazia presidenziale “perché ha commesso un crimine. Chiariamo una cosa… non dimentichiamo e non facciamo dimenticare… che durante il suo interrogatorio ha richiesto la grazia presidenziale.” Senza lasciare spazio a dubbi, ha rincarato la dose: “Chiedi la grazia perché hai fatto qualcosa di sbagliato.”

E quando gli è stato chiesto se Fenech fosse davvero il mandante, Azzopardi ha replicato con forza, sostenendo che esistono “più che un’abbondanza di prove per dimostrare la colpevolezza inconfutabile dell’accusato.” Alla domanda se ci fossero altri mandanti, la sua risposta è stata altrettanto perentoria: “Finora non c’è nulla che indichi il contrario.”

Queste dichiarazioni incendiarie hanno portato gli avvocati di Fenech a presentare immediatamente un’istanza al giudice, chiedendo l’adozione di tutte le misure necessarie per fermare questo comportamento provocatorio e assicurarsi che non resti impunito. Gli avvocati hanno denunciato come le parole di Azzopardi non solo fossero “false” , ma anche gravemente pregiudizievoli, chiaramente destinate a manipolare l’opinione pubblica dalla quale saranno scelti i giurati che decideranno il destino di Fenech in un processo sempre più vicino.

Inoltre, i legali hanno sottolineato come le affermazioni di Azzopardi contraddicano prove e fatti documentati. Un testimone, rappresentato da un avvocato dello stesso studio di Azzopardi, aveva testimoniato che ci fossero “diversi mandanti”. Si tratta presumibilmente dell’ex socio in affari di Fenech, Johann Cremona. Esistono anche prove che indicano l’esistenza di almeno “cinque mandanti”, oltre a ciò che viene imputato a Fenech.

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In una mossa che ha ulteriormente infiammato la situazione, Alfred e George Degiorgio, già condannati per il loro ruolo come sicari, sono stati chiamati da Azzopardi a testimoniare in una causa per diffamazione contro l’ex ministro e deputato laburista Carmelo Abela. Le loro dichiarazioni contraddicevano direttamente quanto sostenuto da Azzopardi nell’intervista.

Ma c’è di più. L’accusa nel caso dell’omicidio ha ripetuto più volte che le indagini sono tuttora in corso, motivo per cui ha costantemente contestato le richieste di libertà su cauzione di Fenech. L’ex vice procuratore generale Philip Galea Farrugia ha dichiarato in aula nell’aprile 2021 che “nessuno è convinto che tutte le persone coinvolte in questo caso siano state incriminate.”

A rendere il tutto ancora più scandaloso, il riferimento di Azzopardi alle dichiarazioni pre-grazia di Fenech rappresenta una “violazione palese” della decisione della corte – confermata anche in appello – che vietava qualsiasi menzione della grazia nel corso del processo per omicidio. Gli avvocati di Fenech affermano che con queste dichiarazioni, Azzopardi sembra intenzionato a “fare di tutto affinché l’imputato non ottenga un processo equo.”

Gli avvocati Gianluca Caruana Curran, Charles Mercieca e Marion Camilleri, firmatari dell’istanza, esortano la corte a intervenire con fermezza per fermare questo comportamento sfidante, che non può restare impunito.

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