L’UE sta sviluppando la sua politica di difesa comune con scarsa attenzione o rispetto per la posizione degli Stati membri il cui status politico è di neutralità, come quello di Malta, ha denunciato l’eurodeputato Alfred Sant
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L’eurodeputato è intervenuto nel corso di un dibattito in plenaria del Parlamento europeo
su una relazione sull’attuazione della PSDC e di altre forme di assistenza alla sicurezza civile dell’Unione europea.
Sant ha affermato che la Politica di Sicurezza e Difesa Comune
(PSDC) è parte integrante della politica di difesa dell’UE, la cui intenzione è chiaramente quella di continuare a incrementare la componente militare e di difesa.
“A mio avviso, la politica viene sviluppata con scarsa attenzione
o rispetto per la posizione degli Stati membri, per quanto pochi, il cui status politico è quello della neutralità”, ha affermato.
Eppure, secondo le regole dell’UE, essi partecipano pienamente al bilancio di questo aspetto delle politiche comunitarie”.
“Il fatto che la CDSP copra “solo” gli aspetti civili degli interventi esterni dell’UE non scherma la realtà di una sovrapposizione, destinata a diventare più profonda, tra interventi militari e civili”
Sant ha affermato che, in quanto Stato a cui la Costituzione impedisce di partecipare ad alleanze militari se non sotto l’egida delle Nazioni Unite, l’approvazione della CDSP da parte di Malta non può che essere problematica.
Inoltre, il testo non ha considerato che nel loro approccio alla CDSP alcuni Stati membri potrebbero avere retaggi e interessi post-coloniali da mantenere, mentre avrebbero dovuto essere resi trasparenti.
Per tutti questi motivi, si è astenuto dal voto.
La relazione è stata adottata con 493 voti favorevoli, 81 contrari e 66 astensioni.