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AttualitĂ 

Malta mantiene il primo posto nella classifica dei diritti LGBTIQ

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Malta è ancora al primo posto in Europa per la protezione delle persone LGBTIQ e i diritti umani , ma ha visto diminuire il suo punteggio complessivo per aver lasciato decadere una strategia e un piano d’azione per l’uguaglianza e per il limitato riconoscimento delle persone non binarie.

Mentre l’anno scorso Malta si era piazzata al primo posto nell’indice ILGA Europe con un punteggio del 93,78%, quest’anno è scesa all’89%. Il punteggio dell’indice classifica i Paesi europei in base all’impatto delle leggi e delle politiche sulla vita delle persone LGBTIQ, prendendo in considerazione diversi indicatori tra cui l’uguaglianza, le questioni familiari, l’incitamento all’odio , il riconoscimento legale del genere, la libertà di espressione e i diritti di asilo.

Un portavoce di ILGA Europe ha dichiarato a Times of Malta che Malta ha ricevuto un aumento del punteggio dopo che il Ministero della Salute ha annunciato che gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini possono ora donare il sangue. Ma sono stati sottratti punti perché la Strategia e il Piano d’azione per l’uguaglianza LGBTIQ per il periodo 2018-2022 sono scaduti e non sono ancora stati rinnovati e perché il riconoscimento per le persone non binarie è ancora disponibile solo sui passaporti.

Il portavoce ha aggiunto che ILGA Europe è stata informata dai partner locali che il governo ha in programma di lanciare una nuova strategia il 17 maggio e che sta anche lavorando per ampliare i marcatori non-binari, con una consultazione con le persone non-binarie che si è svolta all’inizio di quest’anno.

Il portavoce ha spiegato che ILGA Europe assegna un punteggio ai Paesi per il riconoscimento non binario se nel registro pubblico sono disponibili più di due opzioni di marcatori di genere, se non vengono applicati a nessuno senza il loro consenso e se sono disponibili per chiunque li richieda senza discriminazioni. Questo obiettivo può essere raggiunto anche se la registrazione di un indicatore di genere nel registro pubblico non è obbligatoria.

Un modo pratico per espandere il riconoscimento non binario, ha aggiunto il portavoce, sarebbe quello di rendere disponibili i marcatori non binari sui certificati di nascita o sulle carte d’identità.

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C’è ancora un divario di 13 punti percentuali tra Malta e i Paesi che seguono nella classifica, ovvero Belgio e Danimarca con il 76%, seguiti dalla Spagna al terzo posto con il 74%. L’Azerbaigian è rimasto il Paese europeo con il punteggio più basso, pari al 2%, seguito dalla Turchia al 4% e da Russia e Armenia all’8%.

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