Connect with us

Malta

Tensione alle Stelle: accusato di stupro scatenato in tribunale

Published

on

Dramma in Tribunale: Accusato di Stupro Attacca la Polizia e Crea il Caos

Un pomeriggio in tribunale si è trasformato in un caos quando Harona Conateh, un gambiano accusato di stupro, ha cercato di fuggire e ha attaccato gli agenti di polizia con le mani ammanettate. Le urla e i rumori della colluttazione hanno scosso l’aula dove il Magistrato Donatella Frendo Dimech stava presiedendo un’altra udienza, costringendo poliziotti, avvocati e personale del tribunale a intervenire.

Conateh è accusato di aver stuprato tre donne in diversi centri massaggi a Sliema e B’kara tra giugno e luglio. È anche accusato di aver tenuto le vittime contro la loro volontà, compiuto atti sessuali non consensuali e causato lievi ferite.

L’arresto è avvenuto dopo un’intensa attività investigativa della polizia, che ha analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza nelle zone di Marsa, Ħamrun e B’kara. Lunedì sera, Conateh è stato avvistato e arrestato in Qormi Road, Ħamrun. Durante la perquisizione a casa sua, sono stati trovati indumenti corrispondenti a quelli visti nei filmati.

Uno dei dettagli più scioccanti è che una delle vittime sarebbe stata legata con una corda durante l’attacco.  Quando Conateh, alto e robusto, vestito con una vistosa maglia gialla del Brasile e pantaloncini neri, è entrato nell’aula, il magistrato ha ordinato di mantenere le manette e di tenere accese le bodycam.

Durante l’udienza, Conateh ha dichiarato di avere 20 anni, ma il passaporto gambiano indicava che era nato nel 1992. Ha cercato di spiegare che l’età sul passaporto era un errore e ha rifiutato di fornire la password del telefono. Solo dopo la minaccia del tribunale di accedere al suo telefono con la forza, Conateh ha fornito la password, ma i dati non hanno chiarito la sua età.

Advertisement

Alla domanda se capiva le accuse, Conateh ha risposto di sì, ma ha negato di aver commesso i reati. Non è stata fatta alcuna richiesta di cauzione, ma alla fine dell’udienza Conateh ha espresso il desiderio di tornare in Gambia, chiedendo perdono al tribunale. “Ho pagato dei soldi, voglio che mi perdoniate,”  ha cercato di spiegare.

Gli avvocati dell’AG, Angele Vella e Nicholas Degaetano, insieme agli ispettori Brian Xuereb, Clayton Camilleri e Wayne Buhagiar, hanno condotto la prosecuzione. L’avvocato della difesa, Ilona Schembri, ha rappresentato Conateh, che è stato infine scortato fuori dall’aula, con la sua dichiarazione di non colpevolezza confermata.

Foto: Matthew Mirabelli