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Times of Malta domina con dieci premi: inchieste e scoop che scuotono il paese

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Il Times of Malta ha trionfato sabato sera, portando a casa ben dieci premi in una notte memorabile per il giornalismo maltese. Con articoli incisivi, inchieste sconvolgenti e reportage di grande impatto, il quotidiano ha dominato l’annuale cerimonia organizzata dall’Istituto dei Giornalisti Maltesi (IĠM), presieduta dal presidente Myriam Spiteri Debono nella maestosa cornice del Palazzo Verdala a Buskett. Una celebrazione dell’eccellenza giornalistica che ha messo in luce i migliori talenti in campi come le inchieste, il fotogiornalismo e la sensibilizzazione ambientale.

Tra i premiati spicca l’inchiesta scioccante di Mark Laurence Zammit e Jacob Borg, che ha svelato un sistema multimilionario di falsi benefici per disabilità, uno scandalo capace di indignare l’intera nazione. “Un abuso senza precedenti di fondi pubblici e un tradimento dell’etica medica “, hanno denunciato i giornalisti, documentando come l’ex deputato laburista Silvio Grixti fosse al centro di un giro di documenti falsi che ha sottratto al paese oltre 4,3 milioni di euro.

Non meno eclatante lo “Scoop dell’anno”, firmato da Jacob Borg, che ha fatto luce su un clamoroso caso di nepotismo legato agli esami per la patente. “Candidati aiutati dai responsabili stessi delle valutazioni“, si legge nei messaggi di WhatsApp che coinvolgono l’ex ministro Ian Borg e alti funzionari governativi. “Una fotografia inquietante dell’influenza politica sulla sicurezza pubblica “, ha commentato Borg, mentre gli accusati negano ogni addebito.

Sarah Carabott ha commosso i lettori con il suo toccante reportage su ‘Vickie’, una donna perseguitata dall’ex marito. “Dormivo con la porta chiusa a chiave, vivevo nella paura “, ha raccontato la protagonista, incoraggiando altre donne a denunciare senza timore. Questa narrazione ha guadagnato a Carabott il riconoscimento per il miglior giornalismo su crimine e affari legali.

Anche il potere delle immagini è stato protagonista. Jonathan Borg ha conquistato il premio per la miglior fotografia grazie a uno scatto iconico: alberi brutalmente potati a Mosta, simbolo di una protesta contro il degrado ambientale. La potenza visiva di questo scatto è stata celebrata come un richiamo all’importanza di politiche più sensibili verso il territorio.

Neville Borg ha brillato nel giornalismo ambientale smascherando un progetto edilizio nei pressi dei templi di Ġgantija. “Il diavolo si nasconde nei dettagli“, ha scritto, dimostrando come i confini UNESCO proteggessero l’area, contrariamente alle affermazioni dei costruttori.

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Tra i riconoscimenti più seguiti, spicca quello di Mark Laurence Zammit per l’intervista all’arcivescovo Charles Scicluna. In un raro momento di apertura, Scicluna ha dichiarato: “Credo sia tempo di discutere se i preti cattolici debbano sposarsi “, una frase che ha fatto il giro del mondo, accendendo il dibattito.

Non da meno il premio per il fotogiornalismo sportivo a Matthew Mirabelli, che ha immortalato la tensione di una partita di rugby in uno scatto potente e carico di adrenalina. E nel giornalismo sportivo, Neville Borg ha chiarito le polemiche sull’utilizzo di atleti stranieri nei Giochi delle Piccole Nazioni, dimostrando come “Malta avrebbe dominato comunque, anche senza gli atleti naturalizzati “.

Infine, il cuore dei lettori è stato toccato dall’intervista di Zammit a Isabelle Bonnici, madre di Jean Paul Sofia, vittima di un crollo edilizio. “L’amore di una madre ti dà il coraggio di un leone, e questa battaglia non finirà qui “, ha dichiarato Bonnici, in una lotta che è diventata simbolo di giustizia per molte famiglie.

Foto e didascalie: James Cummings, Jonathan Borg, Matthew Mirabelli.

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