I parenti di 29 vittime del terremoto che aveva colpito l’Italia nel 2009 hanno ottenuto un risarcimento. Tuttavia, hanno ottenuto un risarcimento inferiore a quello degli altri, in quanto le vittime sono state incolpate perché il magistrato ha concluso che sono rimaste addormentate
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Il 6 aprile 2009 la città dell’Aquila e l’area circostante erano state colpite da diverse scosse, tra cui una di magnitudo 6,3 della scala Richter. Diversi edifici sono stati distrutti, 309 persone hanno perso la vita e altre 1.600 sono rimaste ferite
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Credits: ilgerme.it
Alcune famiglie si sono rivolte al tribunale ritenendo responsabili le autorità e i costruttori degli edifici demoliti
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Tra queste, i parenti di 29 persone che persero la vita nel terremoto dopo la demolizione di un edificio in via Campo di Fossa
, nella stessa città. Tuttavia, il verdetto del magistrato li ha sconvolti quanto la tragedia stessa.
Il magistrato Monica Croci ha concluso che, pur meritando un risarcimento, questo doveva essere ridotto, perché dopo le prime scosse i residenti erano rimasti a dormire nelle loro case, e quindi erano in parte responsabili
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Il magistrato ha assegnato il 40% all’appaltatore che ha costruito l’edificio, due autorità governative hanno ricevuto il 15% ciascuna e il restante 30% è stato attribuito alle vittime
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