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Attualità

Morto Biagio Conte missionario laico degli ultimi di Palermo

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L‘angelo dei poveri di Palermo, così era chiamato il missionario che dopo un’immersione nelle acque di Lourdes si alzò dalla sedia a rotelle e cominciò a camminare: è morto stamattina a 59 anni Biagio Conte, dopo mesi di lotta contro un tumore al colon, cicli di chemioterapia e un trapianto al fegato che non è servito a salvarlo. Il fratello laico ha speso tutta la vita per la Missione di speranza e carità di via Decollati, una comunità che nel giro di pochi anni è diventata un punto di riferimento per tutti quei palermitani , ma anche stranieri stretti in condizioni di povertà ed emarginazione. 

“La scomparsa di Biagio Conte lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio, a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo disperdere. Resterà per me indimenticabile l’ultimo incontro di pochi giorni fa con Biagio Conte, durante il quale mi ha raccomandato di non dimenticare mai i poveri. Di fatto, un’eredità lasciata alla città da custodire con senso di responsabilità. È con questo spirito che l’amministrazione e la nostra comunità devono stare vicini alla Missione Speranza e carità che continuerà a essere un punto di riferimento per Palermo anche se da oggi dovrà fare a meno del suo fondatore, della sua guida che resterà comunque fonte di ispirazione per tutti noi”.Roberto Lagalla

Queste le parole del sindaco di Palermo Roberto Lagalla .

Figlio di imprenditori edili abbandonò la scuola a 16 anni per lavorare nell’impresa di famiglia, che decide di abbandonare dopo una crisi spirituale si allontana dalla sua città e si trasferisce a Firenze dove inizia a vivere come eremita . Tornato nell’entroterra siciliano, inizia un cammino a piedi verso Assisi.

Una volta tornato, si trasferisce in Africa come missionario, ma il richiamo della sua Palermo è sempre più forte. Il suo cuore infatti è sempre stato vicino a quello dei senzatetto. E i primi a cui Fratel Biagio dedica le sue energie sono i clochard della stazione centrale di Palermo. Grazie alle sue battaglie, riesce a usufruire di alcuni locali in viaDecollati e a dare una casa a chi non ce l’ha. E’ lì che fonda nel 1993 la Missione di speranza e carità che oggi accoglie più di 400 persone in difficoltà. 

Nel 2014 il miracolo. Il frate, da anni bloccato su una sedia a rotelle per via di alcune vertebre schiacciate a seguito delle fatiche patite in missione, va in Francia. Arrivato a Lourdes dichiarò:

Io non pretendevo nulla e anzi ho dato la precedenza agli altri malati poi mi sono deciso e subito dopo essermi immerso ho avvertito come un fuoco dentro che mi ha permesso di tornare non a camminare, ma a correre verso le tante persone che me lo chiedono. Per me è stata una grazia inaspettata che ho ricevuto dal buon Dio che ha incaricato la sua madre Maria”Biagio Conte

Una volta tornato a camminare, però, non abbandona il bastone usato come stampella. Suo fedele compagno di viaggio, quel bastone diventerà il simbolo del cammino fatto a piedi da Palermo ad Assisi, e della sua missione per aiutare gli ultimi.

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Nel 2018, la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo portano Biagio Conte a dormire per strada in segno di protesta . Il missionario si ritrova sotto i portici del palazzo delle Poste centrali di via Roma dove inizia un lungo sciopero della fame durato più di un mese.

Biagio Conte inizia a dormire per strada come protesta

Anni di lotte e battaglie per gli ultimi, con scioperi della fame e manifestazioni per denunciare la situazione difficoltosa della struttura da lui gestita, portarono la Regione siciliana a finanziare con oltre 150 mila euro alcune opere che hanno consentito di raddoppiare la capacità di ospitare i senza fissa dimora nella sede dell’associazione di via Decollati. E che portano anche il regista Pasquale Scimeca a dedicargli un film intitolato appunto “Biagio “. 

Quattro anni fa l’incontro con Papa Francesco, che era a Palermo per celebrare la messa per il beato Padre Puglisi al Foro Italico, dopo la celebrazione ha raggiunto la sede della Missione speranza e carità in via Decollati, nel refettorio del centro una quarantina di ultimi hanno la gioia di pranzare con il santo padre.

Nel 2019, dopo oltre 1.500 chilometri a piedi, arriva alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles per parlare di diritti umani con gli eurodeputati di vari stati. Sulle rotte dei migranti, parte da Palermo con un traghetto. Giunge a Genova e poi a piedi verso Milano, passando per la Svizzera, , la Germania e la Francia (dove a Strasburgo incontra l’allora presidente del parlamento europeo David Sassoli) fino a raggiungere il Lussemburgo e infine il Belgio, terminando il lungo cammino a Bruxelles