La cucina italiana per via del suo “eccezionale valore universale” viene candidata come patrimonio dell’Unesco. Una decisione approvata all’unanimità dalla Commissione nazionale, su proposta del ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ed il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
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Un percorso che comincia nel 2020 vedendo la partecipazione di cuochi, imprenditori ed ambasciatore a sostegno della cultura gastronomica italiana, tra cui, Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Davide Oldani, Antonia Klugmann, Carlo Cracco e Niko Romito
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La cucina italiana si presenta come un mosaico di tradizioni intrinse di storia, le quali percepiscono la preparazione ed il consumo del pasto come un occasione di condivisione e confronto
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Lo step successivo sarà in mano a Pier Luigi Petrillo, docente LUISS che già aveva curato le candidature della Dieta Mediterranea e dei Pizzaioli Napoletani
, il quale dovrà stilare un dossier da inviare all’Unesco come candidatura ufficiali all’interno dei patrimoni culturali immateriali.
La candidatura dell’Italia è un ulteriore atto volto a preservare il Made in Italy nel mondo, sfatando le mistificazioni presenti all’estero che, tolgono spazio ai prodottioriginali. Si stima infatti, che circa il 73%
degli italiani abbia incontrato all’estero, piatti italiani taroccati.