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Attualità

Il Senato boccia il regolamento europeo per i figli delle “famiglie arcobaleno”

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Lo stop alla registrazione dei figli nati da coppie omogenitoriali nati in Italia, a seguito di una circolare trasmessa dal ministero dell’Interno il quale ha osservato i termini della legge 40 del 2004 riguardo la procreazione mediamente assistita , concessa solo a coppie di sesso diverso.

Difronte a tale procedimento il sindaco di Milano Beppe Sala, non ha potuto fare altro che fermare la registrazione dei figli delle famiglie arcobaleno che, preoccupandosi di incontrarle per spiegare loro questa interruzione.

Oggi a far discutere è il no del centrodestra riguardo il regolamento europeo di filiazione , il quale prevede che la genitorialità stabilita in uno Stato venga poi riconosciuta anche all’interno degli altri Stati membri, senza alcuna procedura o requisito speciale.

La votazione ha rilevato 11 voti a favore e 18 contro , in cui nonostante la compattezza delle opposizioni, non si è riusciti a far passare il provvedimento.

Il “no” ha specificato che la decisione è stata presa sulla base del fatto che, questo regolamento va contro i principi di sussidiarietà e proporzionalità, per cui il diritto europeo invaderebbe quello che è il diritto nazionale. In Italia infatti, attualmente non è possibile ricorrere alla maternità surrogata sia per coppie eterosessuale che omosessuali. Una situazione che si teme venga aggirata qualora venisse approvato il regolamento europeo.

Non sono tardati i primi commenti, tra cui quello del deputato Alessandro Zan, che in un tweet si è espresso affermando

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Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà. Ormai siamo alla destra unghereseAlessandro Zan

Commento ulteriormente rafforzato dalla capogruppo del partito al Senato, Simona Malpezzi

Il regolamento proposto dall’Unione europea non andava a intaccare per nulla ordinamenti e leggi italiane ma semplicemente faceva in modo che i figli, con uno status di figli in un determinato Paese della Ue, potessero avere lo stesso status di figli nel Paese europeo dove si spostano con i loro genitori, quindi mettendo al primo posto sempre il diritto prioritario dei minoriSimona Malpezzi

Il sindaco Sala, già in imbarazzo per lo stop sulle registrazioni a Milano, ha definito tale scelta del governo Meloni come un “ulteriore passo indietro, politico e sociale “.