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Tecnologia

Il blackout digitale che minaccia un cittadino su tre

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Un cittadino su tre è tagliato fuori dal mondo digitale, un mondo che avanza a ritmi impressionanti, lasciando dietro di sé una scia di esclusione e disagio. È un fenomeno che colpisce in profondità e che richiede interventi urgenti da parte delle autorità per assicurare a tutti il diritto all’inclusione sociale.

Negli anni ’90, ero tra coloro che spingevano per una rivoluzione digitale, chiedendo al governo di mettere a disposizione quanti più servizi online possibile. Mai avrei immaginato che questo progresso potesse generare una società a due velocità, dove chi non è al passo è costretto a dipendere dagli altri per operazioni quotidiane.

Ecco cosa sta accadendo in Spagna: una lezione da imparare per Malta, per non commettere gli stessi errori. A Valencia, un anziano urologo, noto e rispettato, ha acceso i riflettori su questo problema con una petizione che ha sconvolto il paese. “Ho quasi 80 anni e mi rattrista molto vedere che le banche si sono dimenticate di persone anziane come me. Ora, quasi tutto è online”  si legge nel testo, che ha già raccolto oltre 350.000 firme su Change.org.

Questa iniziativa, battezzata “Sono anziano, non idiota” , ha toccato il cuore di decine di migliaia di persone. Anziani che si sentono esclusi, ridotti a elemosinare aiuto a estranei per pagare una bolletta al bancomat o a passare ore in fila davanti a sportelli bancari aperti solo per poche ore al giorno. Una realtà che va ben oltre il settore bancario.

Secondo un rapporto di Caritas e della Fondazione Foessa, il divario digitale si sta trasformando in un nuovo tipo di analfabetismo sociale, aggravato dalla pandemia e dalla corsa alla digitalizzazione in ogni ambito della vita quotidiana. In Spagna, un cittadino su tre – il 35% della popolazione – si sente vittima di un “blackout digitale” . Non si tratta solo di dispositivi inadeguati, ma anche di connessioni scarse e di una mancanza di competenze per affrontare il mondo digitale. Il dato è inquietante: il 17% delle famiglie in grave difficoltà economica ha perso opportunità di lavoro, formazione o accesso agli aiuti per problemi di connessione.

A Malta, la situazione sembra migliore per quanto riguarda la qualità delle connessioni. Tuttavia, resta un altro grande ostacolo: la sostenibilità economica dell’accesso. Con il governo che punta a mettere la digitalizzazione al centro del suo modello di crescita economica e sociale, il rischio è che questa lacuna si amplifichi, lasciando ancora più persone indietro.

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È essenziale garantire che la digitalizzazione includa anche chi è meno esperto o meno avvantaggiato, proteggendo i loro diritti di accesso. I servizi di assistenza diretta, fondamentali per chi fatica a navigare nel mondo digitale, devono essere mantenuti per tutto il tempo necessario. Bisogna trovare un equilibrio: la comodità delle nuove generazioni non può trasformarsi in un incubo per chi non riesce a stare al passo.

Philip Micallef, ex presidente esecutivo della MCA e dirigente in aziende come Air Malta, Melita Cable, Malta Enterprise, Olivetti e Orange Business Services, sottolinea l’importanza di una transizione digitale che non lasci nessuno indietro.

Foto: Shutterstock.com

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