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s&p 500 al massimo storico: l’anno prossimo sarà ancora boom?

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Novembre ha visto lo S&P 500 brillare come mai prima, con un guadagno mensile del 5,7%, il migliore del 2024. Questo straordinario risultato porta l’indice a un impressionante +24,7% da inizio anno, aprendo la strada a un altro anno consecutivo con guadagni sopra il 20%, un evento rarissimo e assolutamente entusiasmante.

Durante l’ultima seduta di novembre, l’indice ha raggiunto il suo 52° massimo storico annuale, un traguardo che fa eco al 1995, quando furono registrati 77 record in un solo anno. Gli esperti sottolineano come dietro questa corsa da record si celi la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, accompagnata dal trionfo repubblicano al Congresso. Le prospettive di tagli fiscali e deregolamentazioni alimentano una fiducia dilagante tra gli investitori, spingendo i mercati sempre più in alto.

“Donald Trump è un forte sostenitore del mercato azionario, e questo invia un segnale chiaro e positivo agli investitori” , affermano gli analisti. Anche il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah ha contribuito a migliorare il sentiment generale, smorzando i timori legati ai nuovi dazi commerciali previsti per Canada, Messico e Cina. Nel frattempo, la nomina di Scott Bessent come prossimo segretario al Tesoro è stata accolta con ottimismo: il veterano gestore di hedge fund ha dichiarato di voler bilanciare la crescita economica e il controllo dell’inflazione, proponendo una strategia a tre pilastri per rafforzare l’economia statunitense.

Gli esperti guardano con fiducia al futuro. La prospettiva di due anni consecutivi con guadagni oltre il 20% spinge le previsioni di una crescita media del 10% nel 2025, con l’indice che potrebbe sfondare quota 6.600 punti entro la fine dell’anno. Alcuni analisti più ottimisti vedono il traguardo di 7.000 punti come possibile, immaginando che la combinazione di politiche pro-mercato, crescita economica e innovazioni tecnologiche – come l’intelligenza artificiale – possa inaugurare un’era di prosperità simile ai “Ruggenti Anni Venti”.

“Se le politiche fiscali e deregolamentarie di Trump saranno implementate, potrebbero alimentare una narrazione estremamente positiva per i mercati, basata su crescita solida e continui investimenti tecnologici” , ha spiegato un esperto.

Tuttavia, non mancano i rischi. Da un lato, l’aumento dei dazi commerciali e il deficit di bilancio potrebbero innescare un rialzo dell’inflazione, rallentando i tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Dall’altro, le tensioni geopolitiche potrebbero influire negativamente sul clima di fiducia. Eppure, il consenso prevalente resta ottimistico: il 2025 si preannuncia come un altro anno di successi per gli investitori, sebbene accompagnato da inevitabili ondate di volatilità.

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Gli esperti concordano sul fatto che la forza dell’economia statunitense e il continuo aumento degli utili aziendali saranno i pilastri per sostenere il mercato, offrendo opportunità agli investitori disposti a navigare tra incertezze e sfide globali.

Foto: Rizzo, Farrugia & Co. (Stockbrokers) Ltd

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