La Sicurezza sul Lavoro: Ogni Lavoratore Conta!
Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte alla realtà: la sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta. L’Autorità per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (OHSA) ha lanciato la campagna nazionale “Ogni Lavoratore Conta”, con l’obiettivo di trasformare ogni posto di lavoro in un ambiente dove i rischi vengano eliminati prima ancora che possano manifestarsi. Una missione che, a partire dall’introduzione della nuova legislazione sulla sicurezza sul lavoro dello scorso anno, sta acquisendo sempre più forza. La salute dei lavoratori non è negoziabile, e la campagna vuole farlo capire a tutti, senza eccezioni!
Anche quest’anno, l’OHSA ha continuato le sue attività per sensibilizzare il pubblico e i principali attori del settore sul perché sia fondamentale adottare politiche di Sicurezza e Salute sul Lavoro (OHS) e condurre valutazioni dei rischi in ogni azienda. Questi strumenti sono essenziali per identificare i pericoli, prevenirli e garantire che i lavoratori tornino a casa ogni giorno sani e salvi.
Ogni azienda, grande o piccola, ha il dovere di proteggere i propri dipendenti. E questo implica un cambiamento radicale nella cultura lavorativa. “La cultura della sicurezza inizia dall’alto”, sottolinea con forza la Dott.ssa Josianne Cutajar, CEO dell’OHSA. “Creare una solida cultura della sicurezza ha l’impatto più potente sulla riduzione degli incidenti. E questo non è un’opinione, ma un dato di fatto supportato dai numeri. I datori di lavoro devono capire l’importanza di promuovere strategie di prevenzione. Uno degli strumenti più efficaci per raggiungere questo obiettivo è la valutazione dei rischi. L’obiettivo finale dovrebbe essere chiaro: zero incidenti, zero malattie sul posto di lavoro, attraverso misure preventive solide e attuate con rigore.”
Ma i rischi sono ovunque, e non esistono industrie immuni a pericoli. Ogni ambiente di lavoro, che sia un ufficio, un cantiere o una fabbrica, ha le sue insidie. Le minacce sono diverse e si presentano sotto forme molteplici. Si parla di rischi fisici come una cattiva qualità dell’aria o un rumore insopportabile, che non solo danneggiano la salute, ma riducono anche la produttività. Ma non finisce qui: nelle industrie ad alto rischio, come quella edile, i lavoratori affrontano pericoli letali come cadute da grandi altezze o l’utilizzo di macchinari pesanti.
E ancora, i rischi chimici, spesso invisibili ma micidiali. “Sostanze pericolose come quelle cancerogene, mutagene e reprotoxiche si nascondono in industrie come quella chimica e farmaceutica”, avverte l’OHSA. I lavoratori sono esposti a queste sostanze ogni giorno, con gravi conseguenze per la loro salute. E non possiamo dimenticare i rischi biologici: dai virus agli agenti patogeni, i pericoli sono particolarmente acuti per chi lavora nel settore sanitario. Il COVID-19 è stato un tragico promemoria di quanto la salute sul posto di lavoro debba essere una priorità.
E che dire dei rischi ergonomici? Posizioni sbagliate, movimenti ripetitivi, uffici mal progettati: questi fattori possono causare danni muscoloscheletrici, diventando una vera e propria malattia silenziosa. E infine, i rischi psicosociali, che non sono meno devastanti: mobbing, stress e carichi di lavoro insostenibili sono solo alcuni dei fattori che possono minare il benessere dei lavoratori, con conseguenze che spesso sfociano in problematiche psicologiche gravi.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di proteggere la salute dei propri dipendenti, ma farlo non è un’operazione semplice. “Le informazioni sui rischi e sui pericoli devono essere chiare e comprensibili per tutti i lavoratori. Inoltre, devono essere attuate politiche di gestione del rischio per eliminarli prima che possano causare danni.”
afferma l’OHSA. Le leggi sono chiare, e i datori di lavoro sono obbligati a seguire le disposizioni dell’emendamento (Cap 646, Art 12 (2)), mettendo in atto misure concrete per garantire la sicurezza.
Una delle chiavi per ottenere un ambiente sicuro è la valutazione dei rischi. E questa non può essere una procedura fai-da-te. “Una valutazione dei rischi deve essere svolta da professionisti competenti,”
aggiunge l’OHSA. Un ingegnere elettrico, ad esempio, non è la persona giusta per valutare i rischi chimici. Ogni rischio richiede un esperto del settore, pronto a mettere in campo misure specifiche per eliminarlo. Inoltre, i lavoratori devono essere sempre coinvolti nel processo, consultati e informati riguardo a ciò che viene fatto per proteggerli.
Inoltre, ogni azienda è obbligata a fornire una politica di salute e sicurezza chiara, che delinei le misure di protezione adottate per tutelare i propri dipendenti. Questo non è solo un obbligo legale, ma anche un impegno morale per garantire il benessere di chi lavora. I dipendenti, a loro volta, devono avere la possibilità di consultare questa politica e verificare che le misure vengano applicate correttamente in ogni momento.
Per supportare questa missione, l’OHSA offre numerosi corsi informativi per datori di lavoro e lavoratori, affinché acquisiscano le competenze necessarie per affrontare le sfide legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Chiunque fosse interessato può visitare il sito dell’OHSA https://www.ohsa.mt/courses
per maggiori dettagli e per iscriversi.
Ogni lavoratore conta. L’OHSA è determinata a lavorare a fianco di tutti i protagonisti del settore per eliminare i rischi dal posto di lavoro, migliorando non solo la salute dei lavoratori, ma anche la produttività e la fiducia all’interno delle aziende. Eliminare i pericoli è il primo passo per costruire un ambiente lavorativo migliore, dove il benessere di chi lavora viene messo al centro.
Foto: [Archivio Times Of Malta]
Video: [Archivio Times Of Malta]