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Malta in crisi: il calo della fiducia segna un cambiamento decisivo per le imprese

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Il quarto trimestre del 2024 segna un punto di non ritorno: la fiducia nelle imprese ha toccato il livello più basso dal 2021, rivelando un preoccupante rallentamento dell’attività economica. Un rapporto appena rilasciato dalla Banca Centrale lancia un campanello d’allarme, suggerendo che stiamo entrando in una fase di stasi economica che potrebbe aggravarsi nelle prossime settimane.

La situazione è chiara: nonostante le attività aziendali restino positive, “è evidente che si stiano indebolendo rispetto ai trimestri precedenti, segnalando un rallentamento ” che non può passare inosservato. In modo drammatico, solo il 9% delle aziende ha visto miglioramenti nelle proprie condizioni economiche, un calo di ben 6 punti rispetto al trimestre precedente e addirittura 25 punti in meno rispetto al 2023. Un cambiamento radicale che lascia presagire un futuro incerto.

Le aspettative per il prossimo trimestre non sono migliori. La percentuale di aziende che si aspettano un miglioramento delle condizioni future è scesa vertiginosamente al 20%, con una perdita di 17 punti rispetto al periodo precedente. Eppure, non tutti i settori sono stati ugualmente colpiti da questo tsunami economico.

Le aziende orientate ai servizi – come quelle nel turismo, nelle consulenze e nei controlli contabili – sono riuscite a galleggiare meglio, segnando una performance decisamente più positiva rispetto ad altri ambiti, come il settore manifatturiero. D’altra parte, i settori all’ingrosso e al dettaglio sono stati descritti come “più o meno stagnanti”, mentre l’edilizia ha visto una domanda di nuovi progetti “relativamente bassa”. Una luce in fondo al tunnel? La domanda di vendite e affitti immobiliari sembra essere “resiliente”, dando una parvenza di speranza in un quadro generale alquanto sfavorevole.

Ma non tutto è negativo. Nonostante il clima teso, il numero di aziende che hanno riportato profitti in aumento è più che raddoppiato rispetto all’anno passato, salendo dal 14% al 29%. La chiave? Un’abilità straordinaria nell’adattarsi alle difficoltà: molte imprese hanno aumentato i prezzi per mantenere stabili i guadagni, mentre altre, grazie a guadagni di efficienza o a forniture più economiche, sono riuscite ad alzare i profitti senza toccare i prezzi.

Guardando al futuro, i settori retail si aspettano un aumento stagionale delle vendite, e i produttori continuano a sperare nella crescita. Tuttavia, nonostante una performance relativamente solida, la percentuale di aziende orientate ai servizi che si aspettano un miglioramento delle condizioni si è “più che dimezzata”. La causa di questo calo di fiducia? Regolamenti UE sempre più rigidi e “incertezze economiche globali” che stanno avvolgendo in un clima di pessimismo molteplici sottosettori del settore.

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E i costi? Restano la principale preoccupazione. I costi del lavoro sono i più rilevanti, ma c’è un dato interessante: nonostante l’aumento dei costi, la percentuale di aziende pronte ad aumentare i prezzi è calata di quasi il 30%. Le imprese stanno trovando sempre più difficile trasferire il peso dei costi crescenti sui consumatori.

Ma c’è anche un lato positivo. Il 25% delle aziende prevede di aumentare gli investimenti, in particolare nelle aree della sostenibilità e della digitalizzazione. La creazione di posti di lavoro è rimasta stabile, con un aumento dei salari tra il 5% e il 6% l’anno scorso. Quest’anno, tuttavia, si prevede una crescita salariale più lenta, tra il 3% e il 6%.

Nonostante ciò, il problema principale resta la carenza di manodopera qualificata, un’ombra che si staglia sul futuro delle aziende maltesi. Il 36% delle imprese segnala difficoltà nel reperire lavoratori qualificati, soprattutto nei settori manifatturiero e dell’edilizia. Le inefficienze burocratiche e la crescente concorrenza sono altri ostacoli da superare per poter continuare a prosperare.

Il rapporto è stato redatto sulla base di interviste a un campione di aziende maltesi – non finanziarie e altre istituzioni – in 45 sessioni svoltesi tra ottobre e dicembre.

Foto: Shutterstock.com

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