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L’economia di Malta deve optare per un percorso più sostenibile

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L’economia maltese deve allontanarsi dalla dipendenza di manodopera importata – con il suo impatto negativo sulle infrastrutture, l’inquinamento, la congestione e le risorse naturali – per passare a un percorso più sostenibile basato su attività di maggior valore e a minore intensità di manodopera, ha dichiarato il presidente dell’Associazione dei datori di lavoro di Malta, Joanne Bondin, in occasione della conferenza annuale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

“È evidente che il Paese sta andando ragionevolmente bene secondo gli indicatori macroeconomici di base, ma questo successo si sta ripercuotendo sull’ambiente nel senso più ampio del termine, causando così un deterioramento del morale e del benessere dei nostri lavoratori, che è cruciale per la competitività a lungo termine”, ha affermato Bondin.

All’inizio del mese il Times of Malta ha citato il Ministro delle Finanze Clyde Caruana che ha avvertito che la popolazione di Malta dovrà aumentare fino a 800.000 nei prossimi 17 anni se il Paese vuole continuare a crescere al ritmo attuale, a meno che non venga ideato un nuovo modello economico.

Invitando ad allontanare l’economia dalla dipendenza della manodopera importata, Bondin ha affermato che parte della soluzione risiede nelle opportunità offerte da quella che viene definita la quarta rivoluzione industriale, in cui le tecnologie emergenti offrono la possibilità di investire in settori altamente qualificati con prospettive di posti di lavoro di qualità.

Ha aggiunto che le nuove forme di occupazione richiedono un quadro che consenta un mercato del lavoro flessibile, ma che richieda anche garanzie per la protezione del lavoro. Condizioni di lavoro dignitose e forme di organizzazione del lavoro non standard non si escludono a vicenda.

“Crediamo pienamente in un mercato del lavoro che offra protezione contro l’informalità e la discriminazione. A Malta questo è particolarmente importante, dato che il 30% della nostra forza lavoro non è maltese”.

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Bondin ha affermato che la promozione di un’economia sostenibile dal punto di vista ambientale crea diverse sfide per garantire che tutti i settori della società traggano beneficio da questa transizione. Ciò include una strategia per riqualificare i dipendenti che lavorano in settori in declino per consentire loro di sfruttare le opportunità di lavoro nelle attività economiche emergenti. Queste sfide possono essere superate solo con la partecipazione di tutte le parti sociali attraverso il rafforzamento del dialogo sociale tripartito.