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Il viaggio di alto profilo di Warren Buffet in Giappone potrebbe annunciare una ripresa del mercato?

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Una foto d’archivio di Warren Buffett. Foto: Shutterstock.com

Il leggendario investitore Warren Buffet ha recentemente visitato il Giappone e ha annunciato di aver aumentato la sua partecipazione in cinque società di trading giapponesi, in un contesto di rally del mercato azionario che non si vedeva dagli anni Novanta. L’amministratore delegato di Jesmond Mizzi Financial Advisors Marc El-Lazidi ci chiede se il gigante addormentato stia per risvegliarsi.

Entrambi gli indici giapponesi Topix e Nikkei-225 sono scambiati a livelli che non si vedevano da molto tempo e hanno registrato guadagni quasi doppi rispetto all’S&P500 o allo Stoxx 600. Le azioni giapponesi sono finalmente tornate in auge?

MEL: La rinascita del mercato azionario giapponese è innegabilmente impressionante, soprattutto se consideriamo il suo contesto storico, segnato dalla tumultuosa fase di Bull and Bust e dal prolungato decennio perso.

La visita di Warren Buffet in Giappone è una clamorosa conferma che questa rinascita non è un fenomeno passeggero, ma piuttosto una tendenza a lungo termine. A 93 anni, Buffet non ha più nulla da dimostrare; la sua attenzione è ora rivolta al benessere delle generazioni di investitori attuali e future.

Per stabilire se il Giappone rappresenti un’opportunità tattica o strategica, è necessario analizzare più da vicino il contesto economico. Negli anni ’80 il Giappone ha vissuto un boom economico caratterizzato da un surriscaldamento dell’economia, da un’offerta di moneta alle stelle e da un afflusso di credito.

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Tuttavia, come spesso accade con bolle di questo tipo, alla fine è scoppiato, spingendo la Banca del Giappone ad attuare rapidamente aumenti dei tassi di interesse e a modificare drasticamente la propria politica monetaria.

Che impatto ha avuto questo fenomeno sulle azioni giapponesi nel corso degli anni?

MEL: Le azioni giapponesi sono state a lungo associate a una crescita lenta, a una redditività limitata e a rendimenti esigui, il che ha scoraggiato molti investitori stranieri.

Inoltre, la cultura aziendale del Paese è stata spesso criticata per la sua mancanza di cordialità nei confronti degli azionisti. Nonostante i segnali intermittenti di ripresa del mercato nel corso degli anni, una ripresa sostenuta è rimasta inafferrabile.

Tuttavia, il sentimento prevalente è che questa volta le cose potrebbero essere davvero diverse. Questo ottimismo deriva, in parte, dalle recenti modifiche alle normative giapponesi in materia di corporate governance, che hanno il potenziale di accrescere significativamente il valore per gli azionisti e di offrire opportunità interessanti per gli investitori di valore.

La visita di Buffet in Giappone si è rivelata una svolta, in quanto ha sottolineato la sua intenzione di investire nell’economia giapponese nel suo complesso acquisendo partecipazioni in cinque delle maggiori trading house del Paese.

Cosa intendiamo per case commerciali?

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MEL: In Giappone esistono le cosiddette Sogo Shosha, che si traducono approssimativamente come società commerciali generali. Queste società sono coinvolte in una vasta gamma di settori commerciali, in particolare nelle attività di importazione ed esportazione. Agendo come grandi conglomerati, hanno linee di business altamente diversificate che rendono la loro performance un riflesso della salute generale dell’economia.

Questa ripresa non è un fenomeno passeggero

Durante la sua visita in Giappone, Buffet ha fatto un annuncio importante. Berkshire Hathaway ha aumentato la sua partecipazione in Itochu Corp., Marubeni Corp., Mitsubishi Corp., Mitsui e Sumitomo Corp. al 7,4%, dopo un investimento iniziale del 5% nell’agosto 2020.

Buffet stesso ha descritto questa decisione come il risultato della negoziazione dei titoli a prezzi “ridicoli”. Ha inoltre sottolineato il suo impegno a lungo termine in questi investimenti, riconoscendo il loro notevole potenziale nei prossimi 10-20 anni.

Qual è il motivo per cui queste società hanno una valutazione così bassa, nonostante la loro posizione apparentemente forte?

MEL: L’economia giapponese e i suoi mercati finanziari hanno caratteristiche uniche, che li distinguono da Paesi come gli Stati Uniti.

Una distinzione notevole risiede nella cultura aziendale, che presenta una differenza significativa. Le interconnessioni e l’indipendenza tra imprese, enti governativi, clienti e fornitori sono più pronunciate in Giappone.

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Ciò che distingue il Giappone, in particolare rispetto agli Stati Uniti, è la minore enfasi sul centrismo degli azionisti. Questa differenza si riflette nella tendenza delle aziende giapponesi a trattenere ingenti quantità di liquidità, il che finisce per diminuire il rendimento del capitale proprio e renderle meno attraenti per gli investitori.

Non si può negare che si tratti di una corsa forte, ma quanto dovrà durare perché sia davvero l’inizio di una rinascita del mercato giapponese?

MEL: Ci sono ragioni convincenti per credere che questa volta le cose potrebbero essere davvero diverse. L’attuazione delle riforme aziendali, unita all’effetto Warren Buffet, ha suscitato una notevole attenzione a livello mondiale.

Ne è prova il punto più alto di differenza tra i titoli acquistati e venduti dagli investitori stranieri dal 2013. Ciò suggerisce che il mercato si trova in una posizione favorevole. Tuttavia, ci siamo già trovati in situazioni simili senza assistere a segnali definitivi di un cambiamento duraturo.

L’esito finale dipenderà in larga misura dalle politiche fiscali e monetarie che verranno attuate, in particolare con la ripresa dell’inflazione in Giappone.

Si prevede che l’inflazione spinga un maggior numero di persone a rifugiarsi nel mercato azionario come mezzo per salvaguardare i propri risparmi, rafforzando così potenzialmente la situazione. Tuttavia, affinché i mercati mantengano forza e longevità, è indispensabile la crescita economica. Vale la pena notare che non è un’impresa facile, soprattutto se si considera l’invecchiamento della popolazione giapponese e la persistente stagnazione dei salari. Un aumento dei salari contribuirebbe senza dubbio a stimolare la crescita. Se unito al miglioramento della governance e a un rinnovato interesse per le azioni giapponesi, ha il potenziale per avviarci su una traiettoria entusiasmante.

Solo integrando questi fattori possiamo garantire che la rinascita rimanga sostenibile nel lungo periodo. In caso contrario, potremmo cadere in un’altra trappola. È importante riconoscere che anche i fattori esterni svolgono un ruolo cruciale come catalizzatori della rinascita economica giapponese.

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Questa intervista è rilasciata da Jesmond Mizzi Financial Advisors Limited e non intende fornire consigli di investimento e i contenuti in essa contenuti non devono essere interpretati come tali. La società è autorizzata a fornire servizi di investimento dalla MFSA, ai sensi dell’Investment Services Act. Gli investitori devono ricordare che i risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e che il valore degli investimenti può diminuire o aumentare. Per ulteriori informazioni, contattare Jesmond Mizzi Financial Advisors Limited, 67, Level 3, South Street, La Valletta, al numero di telefono 2122 4410, o all’indirizzo e-mail

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