Secondo il Rapporto sui salari e i benefit 2023/2024 della Misco, l’anno scorso si sono registrati aumenti significativi degli stipendi in tutti i settori a Malta, con un incremento medio del 5,4%. Le posizioni di vendita e marketing hanno registrato l’aumento medio più elevato, pari al 6,7%, seguite dalle posizioni IT (6,6%), dalle posizioni finanziarie (5,3%) e dalle posizioni legali e di conformità (4,4%).
“Il nostro rapporto su stipendi e benefit continua ad aiutare i professionisti a stabilire livelli di retribuzione adeguati per la loro forza lavoro. Il rapporto copre 132 categorie di lavoro, tra cui posizioni manageriali, esecutive, impiegatizie e tecniche in aziende diverse. La cosa più importante è che il rapporto serve soprattutto al management per allineare la propria strategia retributiva alle tendenze e alle offerte del mercato, al fine di attrarre, trattenere e motivare i dipendenti”, spiega Joanne Bondin, direttore della misco.
Secondo il rapporto annuale, basato su quattro mesi di ricerche approfondite sui pacchetti retributivi nei vari settori a Malta, i datori di lavoro offrono salari competitivi per attrarre e trattenere i talenti.
“I datori di lavoro sembrano disposti a pagare salari competitivi per attrarre e trattenere i talenti, soprattutto quando il reperimento delle risorse è più impegnativo”, spiega la signora Bondin.
“Questa rapida crescita dei salari può causare pressioni inflazionistiche e innescare un ciclo in cui l’aumento dei salari fa salire i costi di produzione per le imprese. Questo, a sua volta, porta a un aumento dei prezzi di beni e servizi, spingendo i lavoratori a chiedere salari ancora più alti, e le imprese rispondono aumentando nuovamente i prezzi per coprire le maggiori spese di lavoro”.
“In questo scenario, ci si aspetterebbe che le aziende riducano le spese e le assunzioni, ma ogni settore continua a registrare una mancanza di talenti disponibili. Questa carenza ha spinto le organizzazioni ad aumentare i pacchetti salariali, a offrire maggiori benefit e a fare sforzi straordinari per offrire flessibilità e trattenere i propri dipendenti, il che a sua volta sta sostenendo l’inflazione”, ha aggiunto.
In effetti, il rapporto misco evidenzia come si siano evolute anche le tendenze relative ai benefit per l’occupazione: mentre i pagamenti dell’assicurazione sanitaria sono diminuiti del 21%, i benefit per l’auto sono aumentati del 20%, i benefit per la vita e gli infortuni personali sono aumentati del 40% e i pagamenti dei benefit per la comunicazione hanno registrato un notevole incremento del 19%.
Come nelle precedenti edizioni, il rapporto di misco su stipendi e benefit include anche l’indagine annuale di misco sugli sviluppi delle risorse umane a Malta, giunta alla sua decima edizione e condotta ancora una volta in collaborazione con l’Associazione dei datori di lavoro di Malta.
“Questo rapporto continua a mostrare l’evoluzione della funzione HR a Malta e gli approfondimenti che offre sul panorama occupazionale aiutano gli operatori HR e i leader aziendali a comprendere meglio le sfide e le problematiche principali che le aziende devono affrontare”, ha aggiunto Bondin.
Secondo i risultati del rapporto, il 75% dei partecipanti al sondaggio ha rilevato che le loro aziende sono ancora alle prese con la sfida principale della richiesta di salario e con altre sfide come la scarsità di personale esperto e qualificato e la mancanza di domande di lavoro.
“Queste osservazioni confermano le tendenze osservate negli anni precedenti, ribadendo che la pressione per trattenere il personale rimane una questione complessa che comprende la disponibilità di talenti, la retribuzione e la ricerca di individui in possesso delle competenze e delle qualifiche necessarie”.
È interessante notare che è stato osservato un notevole cambiamento nella percezione degli obiettivi strategici primari per il dipartimento HR, con la maggior parte delle organizzazioni (75%) che ora percepisce la funzione HR come una funzione che offre supporto al team di leadership più ampio nella supervisione della forza lavoro, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla conservazione del personale.
Il rapporto HR ha anche identificato le principali sfide affrontate dai dipartimenti HR, ovvero la creazione di un sistema di gestione delle performance (45%) e la percezione che il management sottovaluti ancora il potenziale delle risorse umane (42%). È interessante notare che, rispetto all’anno precedente, si è registrato un notevole calo (19 percento) delle menzioni di carenza di risorse, a indicare il ruolo crescente delle risorse umane all’interno delle organizzazioni.
In particolare, alcune organizzazioni hanno riferito di aver registrato un maggiore turnover del personale (36%), che ha portato a un maggiore ricorso a lavoratori stranieri e a un miglioramento dei pacchetti retributivi. L’utilizzo di cittadini di Paesi terzi ha infatti registrato un’impennata nel 2023, portando a una riduzione del reclutamento di cittadini maltesi rispetto all’anno precedente.