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Caos estivo: l’isola affronta la sua prova più dura

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Si dice che per la prima volta l’espressione “la stagione sciocca” sia stata usata nel 1861, in un articolo del giornale inglese The Saturday Review of Politics, Literature, Science, and Art. Questo giornale si riferiva alla riduzione della qualità del contenuto editoriale di The Times durante i mesi estivi, quando il Parlamento britannico non era in seduta e i tribunali erano chiusi. Da allora, la stagione estiva è stata chiamata “stagione sciocca”, durante la quale accadono cose sciocche.

Purtroppo, quest’estate non ha nulla di sciocco. Gli eventi che stanno scuotendo l’isola sono tutt’altro che banali. Scopriamo insieme le questioni che stanno infiammando il nostro arcipelago.

Contaminazione delle baie

La contaminazione delle nostre amate baie è diventata un tema scottante sui social media: “da spiagge con bandiera blu a baie contaminate da liquami traboccanti” , recita un post indignato.

In un anno che dovrebbe essere da record per il turismo, stiamo offrendo un mare inquinato. Il nostro settore turistico, già messo alla prova da sfide di sostenibilità, si trova ora a fare i conti con una realtà preoccupante. Anni di discorsi sulla qualità rispetto alla quantità dei turisti sembrano svanire di fronte a queste acque torbide. È evidente che questo problema non è per niente sciocco.

Trasparenza

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La trasparenza nel settore pubblico sembra un miraggio. Le case mediatiche lamentano la mancanza di informazioni da parte degli enti governativi, costrette spesso a rivolgersi al Commissario per la Protezione dei Dati sotto la Legge sulla Libertà di Informazione.

Anche i parlamentari non sono immuni da questo problema, trovandosi di fronte a risposte vaghe o promesse di informazioni che non arrivano mai, il classico “gettare la palla nel lungo campo” .

Siamo, come paese, offrendo qualità?

La trasparenza è un diritto dei cittadini, così come la responsabilità degli enti pubblici di gestire i fondi comuni per il bene di tutti, e non per pochi privilegiati. Proprio come le società quotate in borsa devono divulgare dettagli sui compensi dei direttori, anche gli enti governativi devono garantire lo stesso livello di chiarezza. Non c’è nulla di sciocco in questo.

Lavoratori non-UE a Malta

Il tema della sovrappopolazione è diventato cruciale. Ora ci viene detto che solo i lavoratori necessari saranno ammessi nel mercato del lavoro maltese.

L’afflusso di lavoratori non-UE è stato una scelta economica mirata, ma ogni politica ha un impatto anche sulla società. È tempo di riflettere sul modello economico che vogliamo adottare. Se vogliamo affrontare seriamente il problema della sovrappopolazione, dobbiamo cambiare il nostro approccio economico. Anche questo è tutt’altro che sciocco.

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La nostra sfida

Non possiamo più aspettare che il governo risolva questi problemi. Queste questioni ci toccano tutti e il ritardo nelle decisioni adeguate si fa sentire. Non possiamo permettere che pochi privilegiati gravino sulla società con costi che ricadono sui contribuenti, traendo tutti i benefici. Questa è la nostra sfida, ed è ora di affrontarla.

Foto: Jonathan Borg