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Tecnologia

Meta pianifica di addebitare agli Europei l’uso di Facebook e Instagram senza pubblicità

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Meta sta proponendo di offrire agli utenti europei una versione a pagamento di Instagram e Facebook se preferiscono non essere tracciati per scopi pubblicitari, secondo una fonte.

L’idea, riportata per la prima volta dal Wall Street Journal, arriva mentre il gigante dei social media cerca di conformarsi a una crescente lista di regolamenti dell’UE volti a limitare il potere delle grandi aziende tecnologiche statunitensi.

La società fondata da Mark Zuckerberg guadagna miliardi di dollari di profitto offrendo agli inserzionisti dati altamente personalizzati sugli utenti, ma le nuove regolamentazioni europee e le decisioni della Corte dell’UE hanno reso più difficile tale pratica.

La proposta è stata presentata agli organismi di regolamentazione dell’UE ed è un altro esempio di come le grandi aziende tecnologiche debbano adattare pratiche consolidate per soddisfare le imminenti regole dell’UE.

La fonte vicina alla questione ha dichiarato che gli abbonati in Europa potrebbero pagare 10 euro al mese per una versione desktop di Instagram o Facebook, o 13 euro al mese per Instagram sui loro telefoni.

Le piattaforme di social media hanno sempre più proposto l’idea di addebitare agli utenti l’accesso ai loro siti, sia per conformarsi alle regole sulla privacy dei dati sia per garantire una migliore identificazione degli utenti.

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Ma questa pratica rappresenterebbe una grande svolta per l’industria dei social media che è cresciuta in modo esponenziale nell’ultimo decennio su un modello pubblicitario che ha reso il sito gratuito per gli utenti in cambio del tracciamento e di annunci altamente personalizzati.

La proposta potrebbe contribuire a soddisfare diverse normative, tra cui il Digital Markets Act, che impone una lista di do’s and don’ts alle grandi aziende tecnologiche in Europa, tra cui il divieto di tracciare gli utenti quando navigano su altri siti se il loro consenso non è stato chiaramente concesso.

Segue anche la raccomandazione della Corte suprema dell’UE, che in una decisione di luglio ha stabilito che gli utenti delle piattaforme Meta che rifiutano di essere tracciati dovrebbero essere offerti un’alternativa senza pubblicità “a un costo adeguato”.

Questa decisione ha fatto eco a molte sentenze precedenti contro Meta e altre grandi aziende tecnologiche in cui la corte ha stabilito che l’azienda statunitense deve chiedere il permesso per raccogliere grandi quantità di dati personali, respingendo varie soluzioni alternative offerte da Meta.

Meta ha declinato un commento diretto sul report del Wall Street Journal, ma ha dichiarato in un comunicato che “continua a credere nel valore dei servizi gratuiti supportati da annunci personalizzati”.

“Tuttavia, continuiamo a esplorare opzioni per garantire la conformità alle sempre più complesse normative”.

Meta ha riportato ricavi nel secondo trimestre di 32 miliardi di dollari, di cui 31,5 miliardi provenienti dalla pubblicità. Di questi, 7,2 miliardi sono arrivati dall’Europa.

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