Ieri, martedì 7 Marzo, il governatore del board della Federal Reserve ha discusso le prossime mosse di politica monetaria per gli Stati Uniti al Congresso americano (16:00 GMT+1).
I parlamentari americani hanno espresso preoccupazioni riguardo ulteriori rialzi dei tassi, per gli effetti che questi avrebbero sull’economia e sull’occupazione, sull’onda di un CPI (Consumer price index
– Indice dei prezzi al consumo) che mostra segni di rallentamento.
Il board della FED ha due compiti principali ma contrastanti tra loro: da un lato deve fare in modo di “raffreddare” l’economia americana applicando una politica monetaria restrittiva per limitare l’emissione di capitale allo scopo di frenare l’incremento dell’indice inflazionario, dall’altra deve però assicurarsi di non intaccare troppo negativamente l’economia e l’occupazione. Ricordiamo che attualmente l’occupazione americana è i livelli più alti da 50 anni (tasso di disoccupazione al 3,4%), come ha ricordato Powell al Congresso ieri.
Nonostante le preoccupazioni dei congressman
statunitensi e il rallentamento dell’inflazione, Powell ha sottolineato come la strada verso il raggiungimento del target inflazionario (sotto il 2%) è ancora lunga. Il governatore della FED ha sopreso tutti, politici, trader e investitori quando ha fatto capire che la banca centrale americana ha intenzione di operare un aumento dei tassi maggiore di quello atteso (l’ultimo rialzo dei tassi risale a febbraio, pari a 25 punti base, il quale ha portato il tasso al 4,75%).
Dai 25 punti base attesi l’aspettativa è salita a 50: l’indice del dollaro (DXY) ha subito cominciato il suo rally guadagnando l’1.7%. Gli indici azionari, per converso, hanno visto un trend ribassista con il Dow Jones che ha perso l’1.7%, l’S&P500 ha perso l’1.5% mentre il Nasdaq è sceso del 1.3%.
Anche il mercato del forex ha subito l’impatto delle dichiarazioni di Powell, con Euro/Dollaro che ha perso l’1.16% e Pound/Dollaro che ha perso l’1.41%. A rischio quindi il recupero delle due valute europee, le quali hanno toccato i minimi (minimo storico assoluto del GBPUSD a 1.04 a settembre 2023, EURUSD minimo ventennale a 0.95 nello stesso periodo), ma che hanno mostrato segni di ripresa in autunno (parallelamente al raffreddamento della crisi energetica) con un trend bullish
che però potrebbe interrompersi dopo le dichiarazioni di Powell.
Gli investitori e i trader adesso attendono la risposta della Banca Centrale Europea e della Bank of England
, con la presidente Lagarde che deporrà oggi 8 marzo alle 11:00 GMT+1.
Tra gli altri appuntamenti finanziari di oggi troviamo la decisione sui tassi di interesse della Banca Centrale Canadese e i dati sull’occuipazione JOLTs negli USA, mentre venerdì toccherà alla BoJ (Bank of Japan) e agli NFP (Non-Farm Payrolls, l’indicatore più significativo e attendibile per avere un quadro sullo stato del mercato del lavoro statunitense).