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Malta

il super esperto del caso Vitals si tira indietro: “non tornerò mai più a Malta”

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Un colpo di scena sconvolge il processo sulla corruzione negli ospedali: l’uomo che ha supervisionato l’inchiesta bomba su Vitals rifiuta di testimoniare a Malta. Il motivo? Teme per la sua sicurezza. Jeremy Harbinson, rinomato contabile forense, ha dichiarato senza mezzi termini: “Non tornerò mai più a Malta.”

In una dichiarazione giurata presentata in tribunale questa settimana, l’esperto di crimini finanziari ha spiegato che le informazioni di cui è venuto a conoscenza negli ultimi sette anni lo hanno portato a una decisione drastica: non rischiare la sua vita per testimoniare.

Harbinson, oggi in pensione, ha anche rivelato un dettaglio esplosivo: il rapporto da 1.200 pagine che ha smascherato la presunta corruzione nel contratto degli ospedali non era mai stato pensato per essere usato come base diretta per accuse penali.

“Il nostro rapporto non menzionava accuse penali o ordini di congelamento dei beni, e io non ho avuto alcun ruolo in queste decisioni”, ha affermato con fermezza. Ha inoltre precisato che un disclaimer  nel documento specificava chiaramente che doveva essere utilizzato solo dal magistrato inquirente e che non poteva essere condiviso con terzi senza autorizzazione.

Parole pesanti, che gettano un’ombra sulle accuse contro l’ex primo ministro e diversi ex alti funzionari, accusati di corruzione grazie a quel rapporto. La polizia e la Procura Generale hanno infatti basato l’intero caso proprio su questo documento, seguendo la raccomandazione del magistrato inquirente Gabriella Vella.

“Un unico rapporto? Un errore.”

Harbinson ha poi sganciato un’altra bomba: se fosse stato consultato prima, non avrebbe mai suggerito un unico rapporto così vasto, bensì una serie di documenti separati, focalizzati su ciascun imputato.

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“Questo perché il rapporto principale contiene risultati su centinaia di individui e aziende, e nessun singolo esperto potrebbe testimoniare su tutto il suo contenuto” , ha spiegato.

La complessità del caso ha spinto i pubblici ministeri a chiedere lo smembramento del processo, inizialmente avviato contro più di una dozzina di imputati. Il tribunale ha accolto la richiesta, dividendo il procedimento in sei distinti processi, tra cui quelli contro gli ex ministri Chris Fearne ed Edward Scicluna, ex funzionari pubblici e avvocati.

“Gli esperti devono essere pagati per testimoniare”

Ma c’è di più. Harbinson ha rivelato che dietro l’inchiesta c’era un team di 30 esperti, e ora pone una questione fondamentale: chi ha lavorato al rapporto non può essere costretto a testimoniare gratuitamente.

“Dalla mia lunga esperienza nelle indagini criminali nel Regno Unito, mi sarei aspettato che, se da quell’inchiesta fossero derivati procedimenti penali, gli esperti venissero ufficialmente assunti dalla polizia e dai pubblici ministeri con nuovi contratti commerciali” , ha dichiarato.

E lui? Esclude categoricamente ogni coinvolgimento: “Mi sono ritirato. Ho rinunciato alla mia licenza di contabile e alla mia società, Harbinson Forensics Limited. Non posso più esercitare e, secondo la legge britannica, non sono autorizzato a svolgere questo tipo di lavoro.”

Paura e stress: le vere ragioni dietro il rifiuto

Non solo timori per la sicurezza. Harbinson ha confessato che la sua decisione è influenzata anche da una grave questione personale: la malattia della moglie.

“Le continue richieste da Malta hanno avuto un impatto negativo sulla salute di mia moglie e sul nostro benessere mentale. Il solo pensiero di un coinvolgimento prolungato in molteplici processi ha messo a dura prova la nostra vita e i nostri piani per il futuro”, ha spiegato.

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Con il suo rifiuto a testimoniare, il processo sulla corruzione negli ospedali subisce un duro colpo. Cosa succederà ora?

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