La proposta del Primo Ministro Robert Abela di equiparare le dichiarazioni patrimoniali di deputati e ministri ha suscitato critiche feroci da parte dell’ONG Repubblika, che l’ha definita un’operazione ingannevole e poco trasparente. Una mossa, secondo i detrattori, che potrebbe nascondere intenzioni tutt’altro che limpide.
Abela ha dichiarato che il sistema dovrebbe essere rivisto affinché tutti i parlamentari presentino le stesse dichiarazioni patrimoniali richieste ai membri del gabinetto. Tuttavia, c’è un dettaglio che non passa inosservato: le dichiarazioni dei ministri relative all’anno scorso non sono ancora state rese pubbliche in Parlamento. Il presidente Anġlu Farrugia ha spiegato che, sebbene non ci sia alcun obbligo legale per farlo, questa pratica era diventata una prassi negli ultimi anni. Al momento, i deputati presentano le loro dichiarazioni patrimoniali all’Ufficio del Presidente della Camera, mentre i ministri devono fornire un resoconto più dettagliato al Segretario del Gabinetto. Questi documenti possono essere visionati solo su richiesta.
Ma c’è chi non ci sta. Vicky Ann Cremona, presidente di Repubblika, ha scritto una lettera al Primo Ministro in cui accusa il governo di voler ridurre la trasparenza. “Questa proposta non regge”, ha dichiarato Cremona, sottolineando una distinzione fondamentale: “I parlamentari sono part-time, liberi di svolgere attività private, e i loro affari devono rimanere privati. I ministri, invece, sono a tempo pieno, non possono avere altri lavori privati e hanno in mano le redini dei fondi pubblici”.
Per Cremona, le dichiarazioni patrimoniali dei ministri rappresentano uno strumento cruciale per il monitoraggio delle attività di chi detiene il potere politico. “Ogni volta che un governo riduce la trasparenza, invia il segnale di avere qualcosa da nascondere”, ha ammonito con toni severi. E non è finita qui: Cremona ha puntato il dito contro il governo per aver ignorato le raccomandazioni del GRECO e dell’OCSE su come migliorare la trasparenza nell’amministrazione pubblica. “Invece di aumentare la chiarezza, stiamo scivolando verso un’opacità sempre maggiore”
, ha aggiunto.
Repubblika ha affermato che non si opporrebbe a un sistema di trasparenza uniforme per deputati e ministri, ma solo quando i parlamentari saranno obbligati a lavorare a tempo pieno. “Fino ad allora, non si possono applicare gli stessi standard di trasparenza a due categorie così diverse”
, ha spiegato Cremona, aggiungendo che il rischio di corruzione è molto più elevato per i ministri rispetto ai deputati che non ricoprono cariche pubbliche.
Nella sua lettera, Cremona ha invitato Abela a mantenere il sistema attuale e ad avviare una consultazione pubblica per esplorare eventuali miglioramenti. Ha anche chiesto al Primo Ministro di pubblicare senza ulteriori ritardi le dichiarazioni patrimoniali più recenti dei ministri, un gesto che segnerebbe un passo importante verso un governo più trasparente.
Foto: [Archivio Times Of Malta]